La suora
Golem Edizioni, 2022
Un romanzo (forse un giallo) ambientato tra Orta e il suo lago, la Valsesia, la città di Vercelli, due volte: nel 1945 e 1946 quando le strade erano deserte per il coprifuoco, e nell’inverno del 2020 quando le strade erano deserte per il primo lockdown.
Il romanzo inizia così: Le ossessioni non sono mai belle, eccetto Nora.

Forse non morirò di giovedì,
Golem Edizioni, 2021
Un romanzo ambientato nella redazione di un piccolo quotidiano. Parla di giornalismo, di cattivo giornalismo, di amori che fanno male, di omofobia e delle vita di una città di provincia.
Questo romanzo mi ha fatto vincere l’unico primo premio della mia attività di narratore: il Città di Cattolica. Primo ex equo su circa duemila partecipanti. «Tranquilli, non succederà più» ho detto sul palco, durante la cerimonia.

Il bar delle voci rubate,
I buoni cugini, 2020

Lo pubblicò il giornale La Sesia nel 2002 con il titolo Il quaderno delle voci rubate, è stato ripubblicato (e da me rivisto, profondamente) da I Buoni cugini con il titolo Il Bar delle voci rubate.
La donna di picche
Fanucci, 2019
Finisce così: Sono la donna di picche, quella che non dimentichi.
E’ un libro a cui tengo molto. Penso uno dei migliori (insieme a La Suora e Bastardo posto), ma le vendite non sono andate bene.
La donna che parlava con i morti
Newton Compton 2007;
Il vento antico 2020
(Meglio la ristampa de Il vento antico, che si trova su Amazon)
La notte del Santo
Fanucci, 2017
Buio assoluto
Historica 1915
Quattro racconti noir
Vicolo del precipizio
Perdisa Pop, 2011
Dedicato a Cortona. Lo spunto sono i quaderni, di storie contadine e mezzadri, che mi ha lasciato mia madre.
Bastardo posto
Perdisa Pop, 2010
INCIPIT
Sotto i portici, di notte passate le tre, il manichino nudo e senza sesso del negozio d’abbigliamento non si vergogna, come succede di giorno, se qualcuno, per caso, si ferma e lo osserva.
E’ una notte di marzo. Sta diluviando.
In questo momento Paolo Limara, fissando la vetrina col manichino nudo, ha appena incrociato i suoi occhi. Non l’ha fatto apposta, non avrebbe voluto, eppure è successo. Fissando le palpebre di plastica, socchiuse e spente del manichino, è successo che Limara ha visto i suoi, di occhi, persi come due monete nel tombino, bersagliato dalla pioggia e che, proprio adesso, è stato scosso violentemente da un’auto in corsa.
Lo scommettitore
Fernandel, 2006
Libro del mese di Fahrenheit, nell’agosto 2006. Poi anche finalista tra i libri dell’anno, sempre di Fahrenheit.
L’origine di tutto si perdeva lontano. Scommetto che da qui alla scuola riesco a correre senza respirare. Scommetto che se la mamma me le dà col battipanni io non piango. Scommetto che se il maestro mi guarda cattivo io non abbasso gli occhi. Scommetto che se me lo tocco, poi, quando mi piace tanto tanto, riesco a fermarmi. Scommetto che nessuno ci riesce a fare questo. Scommetto che se ho sete resisto senza bere. Scommetto che se ho mal di pancia non lo dico a nessuno. Scommetto che gli altri non sono così bravi.
Dicono di Clelia,
Mursia 2006

Altri libri
Tamarri. Historica edizioni, 2008
Il monastero della risaia, SenzaPatria, 2010
Vegan. Le città di dio, Tlon, 2016
Mi spiace Marco, avessi tempo scriverei recensioni e farei degli editing (alla buona) come ero solito fare in passato. Adesso, oltre al lavoro (e quando sono ispirato, cosa che capita sempre più raramente) ho un bimbo di tre anni e mezzo che mi chiede di giocare ai super eroi o di raccontargli storie. Faccio fatica a leggere un libro ogni quindici venti giorni, anche ad aggiornare questo blog. Buone cose