un amore così grande

Il 2 dicembre ho scritto…
Pure in un piccolo giornale di provincia, a volte, piovono storie.
Ieri per esempio. Riunione di redazione.
Me ne raccontano una: che è vera.
La storia di un perduto amore, ma inseguito per tutta una vita.
Accanto ai pezzi di cronaca e alle indicazioni sui cinema, le messe pubblicheremo questa storia (ma ci stiamo ancora lavorando).
Dico solo questo, ora.
Che mentre me la raccontavano ho pensato: In fondo in fondo, seppur con varianti, è una di quelle rare storie di amori inseguiti per una vita, che però sanno già di “già visto” e di “già letto”.
Al tempo stesso, però, mi son reso conto, sempre quando me la raccontavano, che stavo ascoltando con attenzione, affascinato da questa storia.
La vita è.
E come tale va raccontata, credo. Anche se va in replica.


La storia, per sommi capi, sfumata, è questa.

Si conoscono prima della seconda guerra mondiale. Hanno vent’anni.
Lei è una mondina.
Lui viene chiamato al fronte ma, al fronte, ha reazioni nervose, è troppo sensibile, va fuori di testa insomma, e lo rimandano a casa.
Si è comportato come un codardo, e poi non è più lo stesso, e poi è da richiudere con quelli che non sono sani di mente, e poi la famiglia si vergogna di lui.
Così, quando lei, la mondina, chiede di lui, le dicono che è morto.
Lei forse non ci crede, ma non è del posto, non può andare a fondo, è povera.
Si trasferisce, va lontano, e non si sa, lontano, che vita abbia fatto…
Si sa che poco tempo fa, nella casa di riposo dove lui è ospite, e vive in un mondo tutto suo, arriva una signora, elegante.
L’ex mondina. I suoi avvocati sono riusciti a rintracciarlo.
E lei è lì, per lui, dopo sessant’anni.
(Il titolo che ho fatto a questa storia è Un amore così grande)

mi è sembrato vero il verso di De André
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent’anni ancora alla tua porta