questa poesia correva il rischio inosservata, tra i commenti; è un dono di Monia (che la scorsa estate, ricordo, mi diede una grossa mano per i Raccontiaquattromani).
No, non c’è la morte.
Neppure questa pietra è morta.
E non è morto il frutto che è caduto:
tutto in vita ritorna al tocco delle dita,
tutto respira al ritmo del mio sangue,
del soffio che lo sfiora.
Così, quand’anche la mia mano seccherà,
nel ricordo vivrà d’un altra mano,
e tacita la bocca serberà
il gusto delle bocche che ha baciato.
( José Saramago )
Poi, vi segnalo questa recensione.
E’ sul nuovo libro di Alessandro Zannoni, che è bravo, credetemi, che in questo blog a volte interviene firmandosi Alessandro, che ora fa parte di una casa editrice che mi piace (la cui “anima”, se non sbaglio è Luigi Bernardi), e che in passato, sto parlando sempre di Alessandro Zannoni, con lo pseudonimo di Michelangelo Merisi aveva pubblicato libri autoprodotti, autopromuovendoli e facendosi apprezzare.
Su Facebook (e su Nazione Indiana, ma non ho seguito bene) c’è stato uno scontro, tra due persone che conosco e stimo, Eva Carriego e Franz Krauspenhaar. Sarei voluto intervenire, ma non l’ho fatto. A volte nella rete non è possibile capirsi e scattano così le imncomprensioni e anche le offese.
Nella rete non si può discutere come si potrebba fare davanti a un caffè, un bicchiere di vino.
La discussione, comunque, era questa.
Chi sono gli scrittori, oggi?
Io so che, a prescindere, vengo visto con sospetto da chi non ha pubblicato, e con sufficienza, da altri.
E qui mi fermo, augurando buona giornata.
