Ho provato a ricordare…
Un Natale di quando ero ragazzo. Messa di mezzanotte alla Vigilia, i profumi delle cose che stava preparando manna per il pranzo, al risveglio. Di solito, il pomeriggio al cinema o all’oratorio a giocare a calciobalilla e ping pong. E i libri ((Salgari, Verne, Dumas), che mi regalavano i miei e una mia vicina di casa.
Poi un Natale di cui ricordo l’anno: era il 1983. Vado (malvolentieri) a un pranzo di parenti, ma ho con me un libro di Melania Klein. Lavoro in fabbrica, ma mi sono iscritto al primo anno di lettere. Quel libro lo porterò all’esame di psicologia (sarà un 30). Appena finito il pranzo, gli altri si mettono a chiacchierare, io vado in un’altra stanza e studio, contento di farlo.
Il Natale del 2009, infine. Un mese dopo sarebbe arrivato Federico e io stavo pensando di dargli (e così sarà) un secondo nome: Libero.
Tanti auguri e siate liberi.
PS Questi giorni, appena posso, lavoro sul libro che uscirà a febbraio, Il sentiero dei papaveri:
Insomma, questo sarà il Natale del sentiero dei papaveri.
