È giusto che insieme alle recensioni positive io pubblichi quelle che belle non sono (E non disse nemmeno una parola… non è solo un gran bel titolo di un libro)
Su Amazon: Forse non morirò di giovedì.
Il titolo mi è stato consigliato da amici, avevo grandi aspettative ma non ho trovato interessante la storia, trita e ritrita, la scrittura e i salti temporali secondo me fuori tempo. Magari riproverò con un altro lavoro dell’autore.
Giuseppe Ricciardi su Amazon
Poi c’è questa recensione di Claudio Pinna su thrillernord di Bastardo posto
Questo romanzo tocca quindi temi non banali, anzi attuali, come la ludopatia, la collusione delle mafie con il mondo dell’informazione e delle forze dell’ordine, oltre che della Chiesa. Ma in tutto questo c’è un ma.
Il ma è la forma narrativa scelta da Remo Bassini: la sua voce, peraltro molto ben definita e identificabile, rende la lettura davvero ostica e alla lunga stancante, per via della farraginosa sintassi che, forte di una punteggiatura sovrabbondante e pleonastica, obbliga ogni volta il lettore a cercare di capire quale sia il soggetto della frase, di cosa si stia parlando, come sia legata al resto.
Mille incisi evitabili con poco; per esempio: basterebbe non mettere il soggetto della frase tra due virgole. Pare inutile specificare che si tratti di una scelta stilistica da parte dell’autore. Sembra necessario, da parte mia, spiegare che questa scelta stilistica risulti quanto mai inefficace e infelice. A tutto questo va aggiunto un altro ostacolo non da poco: il romanzo non è suddiviso in capitoli.
A voler rincarare la dose, ci sarebbe da aggiungere che tutta la storia è come una sorta di lunga e interminabile narrazione, con spostamento costante del punto di vista del narratore, con personaggi che si fatica a “vedere” e con un approccio narrativo che, se ancora è possibile riferire a una precisa scelta stilistica, ovvero la narrazione pura, tuttavia è molto difficile da approvare poiché, unita all’uso convoluto della sintassi, rende la lettura del romanzo estremamente complessa, faticosa e laboriosa.
