Il ricordo è impreciso, ché ne son passati di anni.
Lavoravo in fabbrica e studiavo, e dal momento che mi ritenevo un intenditore di calcio (e mi ritengo) giocavo la schedina, tutta le settimane, stesso bar (ho fatto solo qualche 12, guadagnando spiccioli), così mi concedevo un’ora di pausa con aperitivo e, al tempo stesso, speravo di vincere ma mica tanto: quel tanto che potesse farmi proseguire gli studi senza dovermi alzare alle 5 del mattino.
Dunque.
Gioco la schedina, sono al tavolino.
Mi si avvicina un tipo, abbastanza elegante ma trasandato. Ha un bicchi
ere di vino bianco in mano, ha voglia di attaccare bottone. E io son combattuto.
Ho poco tempo ma, al tempo stesso, mi piace ascoltare storie di sfiga, e quello la sfiga ce l’aveva stampata sul volto.
Faccia da perdente.
Guardo l’ora, è tardi, non sto a sentire quel che mi dice; gli sorrido, ma poi guardo la “mia” schedina, facendogli intendere che devo pensare.
1, x, 2.
Finisco di giocare e vedo che quello, emminchia, viene verso di me. Ho intravisto, prima giocando, che continuava a bere.
Mi fa, Scusi?
Prego?, dico io.
Mi darebbe un passaggio in macchina, sto a…
Dico di sì, mai negato una sigaretta o un passaggio in macchina (non sempre sempre, è chiaro).
Certo che sì, aveva bisogno di un passaggio. E di raccontare, anche.
Si presenta.
E’ un dirigente d’azienda.
Di una determinata azienda.
Ah.
Poi (qui sono impreciso), sebbene io non gli domandi nulla, mi racconta una cosa di molto privato.
Che ora ri-racconto, pensando a chi ha scritto che vivere con una persona che mente è la cosa peggiore, perché questa persona ti fa perdere tempo…
Mi racconta, il tipo, d’essere stato sposato per anni e anni con una donna che amava tanto e che credeva per bene ma che una sera l’aveva tradito: nel suo stesso letto e, cosa classica, con un amico e collega di lavoro, un donnaiolo, mi racconta il tipo, che comunque diceva, come tanti donnaioli: Vado con tutte ma mai e poi mai andrei con la donna di un mio amico.
Infatti.
Ma il tipo mi dice: Ho sciupato la mia vita, pensavo che lei fosse un angelo (o qualcosa del genere).
Poi succede una cosa che ha dell’incredibile.
Mi fa: Così l’ho lasciata, sono andato in un night e adesso vivo con una che è libera di andare a letto con chi vuole, vuoi salire?, ne vuoi approfittare?
Mentre mi chiede siamo arrivati a casa sua. Vedo che non ha mentito: Davanti all’uscio c’è una donna, penso sia del centro america, che ci guarda.
Non so perché ma ho la netta sensazione che sappia cosa mi stia proponendo il tipo, ed è seria.
Dico no grazie, e lo saluto.
