Su Pavese, tra quel che ho letto nei commenti in coda al post precedente
io – da ottantenne quale sono – me lo ricordo, mentre passeggiava sulla collina torinese (o sulle colline, non so) mangiando ciliegie (o ciliege).
Ma era un ricordo delle Ginzburg.
Una di quelle immagini folgoranti che ti porti dietro tutta la vita: chissà perché.
Roby
è il suo mettersi a nudo senza ipocrisia in maniera a volte persino imbarazzante quello di lui che ho amato in maniera viscerale…
credo sia l’autore italiano di cui possiedo quasi tutto, è diventato negli anni la mia cassaforte, a volte mi ha fatto male, avrei voluto buttare le sue pagine dalla fienstra, ma sapevo che sarei corsa a riprenderle sempre e comunque
chicca (ma)
Pavese è stato il mio amore dell’adolescenza in cui il mondo nel bene e nel male si spalanca in tutta la sua grandezza e mistero. Lessi Il mestiere di vivere a cavalcioni di un muretto nel giro di pochi giorni e rimasi folgorata. Ne feci una tesina da portare a scuola. Credevo di aver scoperto qualcosa di unico e di grande e che fosse tutto mio. Da quel momento andai nella biblioteca di quartiere e lessi tutto quello che era disponibile. Le poesie del disamore mi hanno seguito per anni in borsa, ogni tanto ne leggevo una. Il vino triste rimane la mia preferita. Io parlo volentieri di lui e lo faccio come parlare di un amico che non ha avuto fortuna, perchè non penso allo scrittore, penso all’uomo, poichè il suo scrivere è servito per conoscerlo. Ogni tanto lo ricordo, come Mia Martini. Anime che sento affini, non così lontano da quel luogo in cui non conta spazio e tempo. Maggiani invece me lo ricorda fisicamente, forse anche per questo mi piace.
silvia (sgnapis)
mi ossessiona l’idea di quelle due ore che ha passato telefonando alle sue amiche, elemosinando un po’ di compagnia, prima di uccidersi. Ci penso e ripenso, come una moviola. Nessuna è andata. Nessuna. Provo a immaginare quelle ore, al “non scriverò più”, ai “Dialoghi di Leucò” sul comodino e alla finestra dell’albergo (vorrei vederlo quell’albergo, esiste ancora?)
Un’anima affine anche per me, senza dubbio, di pancia. Mi è capitato di pensare che quest’uomo morto due anni prima che nascesse mia madre mi è più vicino di tanti vivi che ho intorno.
Monia Casagrande
Segnalazione.
Torno subito: il primo film italiano scaricabile, ad alta definizione, in rete. E’ di Simone Damiani (mio contatto su Facebook)
E POI.
Su Face, nei giorni scorsi, ho intercettato uno scambi di battute, peraltro intercettabili da tutti, tra una mia amica attrice (Paola Pace, impegnata in uno spettacolo su Goliarda Sapienza) e un mio amico scrittore (Franz Krauspenhaar). E Paola che, stupita, diceva a Franz: Ma qui su Face è piano di scrittori. E Franz che confermava. Poi, non ricordo chi, ha detto (non importa chi l’ha detto, mi sembra Paola) “Ma scrittori di serie B”.
E volevo scrivere qualcosa, io, sugli scrittori di serie A, B, C e D, e mi sarei messo, io, tra quelli di C, ma poi ripensandoci bene non so mica dire, io, chi sono i veri scrittori di seria A, oggi.
Quelli che vendono?
Quelli che son bravi ma son per pochi?
E se lo fosse, metti, uno che non ha mai pubblicato o che è stato rifiutato o che…
E se volete dire dite…
buona giornata
E vi ricordo Direfarebaciare.

