un certo “e.”, sui manoscritti

grazie a questo aggeggio qua ho conosciuto gente.
sulla destra, come potete vedere, ci sono alcuni link con la maiuscola, altri con la minuscola.
la maiuscola è di quei blogger che ho incontrato, almeno una volta.
allora, dal momento che perdura un senso di vuotezza (cioé: nulla di furbo da dire) sono andato a ripescare dal vecchio blog.
e ho trovato un post, di due anni fa, che però non era farina del mio sacco.
Sull’invio di manoscritti alle case editrici.
era un copia incolla, di un intervento sul forum di fernandel di un certo e., che poi ho conosciuto (in Puglia).
non dico altro di lui – se vuol manifestarsi lo faccia -.
so solo che è un giovane, bravo editor. e altro.
per esempio scrive.
(e poi. se ri-posto c’è un altro motivo. nel 2006 i visitatori del mio blog erano un decimo rispetto agli attuali; solo che allora avevo cose da dire, ora no, son come una pila scarica).

la premessa è ’sono un lettore, ma mica un lettore così, no, un lettore di professione’, nel senso che leggo inediti per due case editrici e stilo delle schede di lettura.
ora, tralasciamo l’ambiente – case editrici, editori, soldi pochi, telefonate e mail del tipo ‘oh ma non mi mandi più niente? che abbiamo litigato?’, chi sa sa e chi non sa non sa.
voglio parlarvi degli autori esordienti. me n’è venuta voglia leggendo Remo sul suo blog (e commentando anche lì)

comincio con una domanda – che se mi dilungo la lettura si appesantisce e poi non ti leggono più, e io lo so che faccio il lettore, mica cazzi:
di cosa scrivono gli esordienti?
che riferimenti hanno? (lo so, che son due, ma alla fine è la stessa domanda)

risposta:
quello che mi trovo davanti è un esercito di teledipendenti. Mi spiego e sintetizzo:
la maggior parte di loro scive su
a) tutti quelli/e che mi son scopata/o, perché se c’è riuscita Melissa P. ci posso riuscire anch’io
b) cartoni anni 80, Candy C., Goldrake, Lady Oscar
c) tutti i cartoni anni 80 che mi sono scopato/a
e) reality, esistenti o inventati
d) flussi di coscienza indecifrabili – ovvero non hanno presente cosa sia una struttura narrativa.

seconda premessa (l’ho fatta la prima, non ricordo?):
quelli che leggo non sono quelli che sono andati alla Holden, rappresentati dalla Nabu, pubblicati Fandango. Sono semplici ’scrittori’ col romanzo nel cassetto che non sanno che farsene e lo mandano in giro o autori già pubblicati da ‘noi’.

insomma – e qui finisco, magari riprendo in seguito, se interessa – si fa presto a dire che c’è un esercito di minimalisti in giro (ecco il perché del titolo moooolto intelligente), di gente che si mette a copiare Carver perché fa figo; o di novelli autori meta e fiction…
magari, vi dico, perché, almeno avrebbero dei riferimenti ‘letterari’ – poi i riferimenti posso piacere o meno, ma almeno uno dice ‘ok devo scrivere un libro, che copio? ma copio un libro, no?!

la verità?
quasi tutti hanno letto al massimo i promessi sposi. Poi hanno visto un bel pò di film e passano un bel pò di ore davanti alla tivì – diamine, almeno scrivessero dei simpson o di ‘avere vent’anni’ o blob (e qui faccio un pò lo snob). Che tutti scrivono e pochi leggono, che se uno legge e legge bene ci pensa mille volte prima di scrivere un romanzo.

e.