Toby. La prima notte di quiete

Per te, che sei stato un amico e un fratello, domani sarà la prima notte di quiete.Tu non puoi sapere quanto mi mancherai. Di notte, mentre son davanti al computer, più nessuno verrà a toccarmi la schiena col muso, dolcemente.
E mancherai a Francesca, sei stato il suo primo cane e il primo cane non si scorda mai. E ti ha sommerso di abbracci, lei.
Ciao Toby
nato un giorno che non si sa del 2003
(ti trovarono in un cassonetto, ti portarono in una cascina, ma tu scappavi sempre, così ti adottò mio fratello Moreno e quando Moreno se ne andò, era l’agosto del 2005, diventasti il cane mio e di Francesca: guai a chi pensa di mandarlo in canile dicemmo).
morto lunedì 29 luglio 2013.
(tra poche ore, nella clinica sant’andrea di Vercelli dove sei stato per venti giorni; volevo farti morire a casa, non si può).
Sogna ancora stanotte, sogna il tuo giardino, la tua casa, le passeggiate al fiume. Magari sogna me, mentre scrivo o leggo. Domani sera a quest’ora non sognerai più.
La prima notte di quiete

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A volte le storie fanno anche l’amore

Ci sono storie solitarie che si nascondono dietro gli alberi, di notte, nella foresta dove non va nessuno, oppure si rintanano nei cassetti, tra ciondoli e vecchie cartoline. Altre invece volano, audaci, sulle vette. Torneranno, forse. Altre ancora prendono il treno e dopo un lungo viaggio vanno a trovare altre storie. A volte fanno anche l’amore tra loro, le storie belle (poi però non lo dicono a nessuno).

Le altre, quelle che trovi su strade affollate e chiassose, son mica storie, loro.