tradimenti… non si sa come

Ho tradito e sono stata tradita, mi ha scritto, tempo fa (parecchio tempo fa) un’amica mia.
Non le chiesi nulla, poi.
Cosa si prova a tradire, cosa si prova a scoprire d’essere stati traditi.
Si può chiedere, certo, ottenere risposte e non risposte ché, tanto, siam fatti diversi.
C’è chi urla, chi aspetta che passino le burrasche. Tanto.
E siamo pieni di luoghi comuni.
Gli uomini sono.
Le donne sono.
Frasi fatte figlie delle nostre esperienze, di una società ancorata, fortemente, al maschilismo.

Un paio di mesi fa, ero in birreria.
Quattro ragazzi a un tavolo, vicino al mio, anzi attaccato al mio. Incuranti del fatto che fossimo quasi a gomito a gomito, tre interrogavano il maschio del gruppo. Ma come te la sei fatta? Che troia.
(Nome e cognome della ragazza, naturalmente).
E siamo nel 2008.
Quando avevo vent’anni, nell’anno del signore 1976 dunque, per la prima volta, da un siciliano, sentii dire la frase che L’uomo è cacciatore.

Giorni fa ho cestinato una lettera, di un novantenne (piemontese). Mi scrive spesso. Lettere anche intelligenti.
Stavolta, avendo letto non so che cosa, a proposito della violenza carnale ai danni di una donna, ha, più o meno, scritto così: Dal momento che non è facile, perché l’organo della donna eccetera eccetera, c’è da supporre che molto spesso la donna sia d’accordo.
Cestinata (la lettera).

Tradire già.
Di Tradimenti di Pinter, ho sentito parlare giorni fa.
Ma resto alla vita del giornale.
E torno indietro, nel tempo.

Un mio collega va a seguire un piccolo processo. Scrive il pezzo, divertito. Un tipo va al fiume con una prostituta e in pieno giorno, in mezzo a pescatori e ragazzini, dà spettacolo.
Lo fanno in macchina, ma con le portiere aperte.
Il processo (non ricordo il capo d’imputazione) si svolse a porte aperte, quindi sul giornale uscì tutto: il resoconto, e il nome e il cognome.
Quando la notizia fu pubblicata il tipo telefonò, indignato.
MI avete rovinato.
Frase giusta.
I giornali, spesso, soprattutto in passato, mettevano in piazza i panni soprattutto dei soggetti meno tutelati (ancora oggi, per la verità).
Comunque, quel mi avete rovinato aveva una spiegazione.
Cazzo, mi sono spostato da poco, mia moglie ha avuto una crisi di nervi quando ha letto il giornale, cosa le racconto?

(Oppure: Grazie B).
Il marito di Ginny è scappato con una portoricana che si radeva in mezzo alle gambe. E’ una cosa risaputa da tutti, altrimenti non la racconterei. Quando Ginny venne a sapere che andava in giro con quella ragazza, pensò bene di raderseli anche lei, i peli in mezzoalla gambe, nella speranza di riconquistarlo, ma lui si disgustò e voltò pagina. Gli uomini, man mano che invecchiano, si rincoglioniscono per donne sempre più incredibili
… da Enormi cambiamenti all’ultimo momento, di Grace Palej, Einaudi.

Io comunque credo, convinzione spicciola ma tant’è, che il tradimento sia anche figlio del caso: E che non ci siano grandi differenze tra uomini e donne.
Negli ambienti semplici si tradisce di meno, si è soliti dire.
Non lo so. Che nel mondo dello spettacolo e dell’arte, per esempio, ci sia una “maggior movimentazione” forse è dovuto al fatto che si sa, e che si dice.
(In un testo di storia del movimento operaio, mi pare del Merli, lessi che a cavallo tra Ottocento e Novecento c’era un alto numero di delitti d’onore che vedevano imputati i panettieri: a volte di notte tornavano a casa di nascosto, oppure avevano saputo).
Più facile raccontare storie che concludere.
Certo, posso dire che non mi piace chi tradisce e ancor meno mi piace chi mente.
E che mi piace molto un’opera di Pirandello: Non si sa come.
Non si sa come… già.
Piuttosto (altro ricordo): alcuni sociologi, cone Ian Robertson (uno dei due, tre sociologi che ho letto) affermano che si possono amare due persone contemporaneamente.
Ognuno ha una risposta, che ha due direttrici, credo: la risposta dettata dall’istinto (forse sì) e quella dettata dalla paura (non vorrei mai che lui-lei…).
E la sintesi non è per niente facile.

Buona giornata.