tradimenti… non si sa come

Ho tradito e sono stata tradita, mi ha scritto, tempo fa (parecchio tempo fa) un’amica mia.
Non le chiesi nulla, poi.
Cosa si prova a tradire, cosa si prova a scoprire d’essere stati traditi.
Si può chiedere, certo, ottenere risposte e non risposte ché, tanto, siam fatti diversi.
C’è chi urla, chi aspetta che passino le burrasche. Tanto.
E siamo pieni di luoghi comuni.
Gli uomini sono.
Le donne sono.
Frasi fatte figlie delle nostre esperienze, di una società ancorata, fortemente, al maschilismo.

Un paio di mesi fa, ero in birreria.
Quattro ragazzi a un tavolo, vicino al mio, anzi attaccato al mio. Incuranti del fatto che fossimo quasi a gomito a gomito, tre interrogavano il maschio del gruppo. Ma come te la sei fatta? Che troia.
(Nome e cognome della ragazza, naturalmente).
E siamo nel 2008.
Quando avevo vent’anni, nell’anno del signore 1976 dunque, per la prima volta, da un siciliano, sentii dire la frase che L’uomo è cacciatore.

Giorni fa ho cestinato una lettera, di un novantenne (piemontese). Mi scrive spesso. Lettere anche intelligenti.
Stavolta, avendo letto non so che cosa, a proposito della violenza carnale ai danni di una donna, ha, più o meno, scritto così: Dal momento che non è facile, perché l’organo della donna eccetera eccetera, c’è da supporre che molto spesso la donna sia d’accordo.
Cestinata (la lettera).

Tradire già.
Di Tradimenti di Pinter, ho sentito parlare giorni fa.
Ma resto alla vita del giornale.
E torno indietro, nel tempo.

Un mio collega va a seguire un piccolo processo. Scrive il pezzo, divertito. Un tipo va al fiume con una prostituta e in pieno giorno, in mezzo a pescatori e ragazzini, dà spettacolo.
Lo fanno in macchina, ma con le portiere aperte.
Il processo (non ricordo il capo d’imputazione) si svolse a porte aperte, quindi sul giornale uscì tutto: il resoconto, e il nome e il cognome.
Quando la notizia fu pubblicata il tipo telefonò, indignato.
MI avete rovinato.
Frase giusta.
I giornali, spesso, soprattutto in passato, mettevano in piazza i panni soprattutto dei soggetti meno tutelati (ancora oggi, per la verità).
Comunque, quel mi avete rovinato aveva una spiegazione.
Cazzo, mi sono spostato da poco, mia moglie ha avuto una crisi di nervi quando ha letto il giornale, cosa le racconto?

(Oppure: Grazie B).
Il marito di Ginny è scappato con una portoricana che si radeva in mezzo alle gambe. E’ una cosa risaputa da tutti, altrimenti non la racconterei. Quando Ginny venne a sapere che andava in giro con quella ragazza, pensò bene di raderseli anche lei, i peli in mezzoalla gambe, nella speranza di riconquistarlo, ma lui si disgustò e voltò pagina. Gli uomini, man mano che invecchiano, si rincoglioniscono per donne sempre più incredibili
… da Enormi cambiamenti all’ultimo momento, di Grace Palej, Einaudi.

Io comunque credo, convinzione spicciola ma tant’è, che il tradimento sia anche figlio del caso: E che non ci siano grandi differenze tra uomini e donne.
Negli ambienti semplici si tradisce di meno, si è soliti dire.
Non lo so. Che nel mondo dello spettacolo e dell’arte, per esempio, ci sia una “maggior movimentazione” forse è dovuto al fatto che si sa, e che si dice.
(In un testo di storia del movimento operaio, mi pare del Merli, lessi che a cavallo tra Ottocento e Novecento c’era un alto numero di delitti d’onore che vedevano imputati i panettieri: a volte di notte tornavano a casa di nascosto, oppure avevano saputo).
Più facile raccontare storie che concludere.
Certo, posso dire che non mi piace chi tradisce e ancor meno mi piace chi mente.
E che mi piace molto un’opera di Pirandello: Non si sa come.
Non si sa come… già.
Piuttosto (altro ricordo): alcuni sociologi, cone Ian Robertson (uno dei due, tre sociologi che ho letto) affermano che si possono amare due persone contemporaneamente.
Ognuno ha una risposta, che ha due direttrici, credo: la risposta dettata dall’istinto (forse sì) e quella dettata dalla paura (non vorrei mai che lui-lei…).
E la sintesi non è per niente facile.

Buona giornata.

47 pensieri su “tradimenti… non si sa come

  1. io credo che nessuno possa prevedere il futuro, io sono una persona con degli ideali e con delle idee chiare e coincise ho sempre detto io non tradiro’ mai se mi dovessi innamorare di un altro lascierei mio marito non avrei mai due piedi in una scarpa ma tra il dire e il fare ne passa comunque ho tradito per vari cause ma penso che l’ho fatto perche’ volevo farlo, senza sentirmi in colpa perche’ e’ un ricordo gratificante e un esperienza che rifarei e la portero’ sempre con me il mio segreto.

  2. La scopata fuori casa non capita, non è un temporale. “Capita” se la si fa capitare e in questo la penso come Flavio, ci si può sentire attratti da qualcuno e molto, sotto il profilo intellettuale o fisico ( o entrambi), ma tenere le debite distanze per una questione di rispetto per te stessa/o e per il/la compagno/a. Il gioco non varrebbe la candela.Tanto più per una cosa così inconsistente come un atto sessuale, che se non è in un contesto amoroso è volgarità della più bell’acqua.
    Può capitare ( questo sì) d’innamorarsi di qualcuno, in modo non previsto e inevitabile. Allora è un altro discorso. In questo caso, tacere o confessare? Tacere!:-)
    Se la storia muore da sé, si tiene per sé stessi. Diversamente, allora si decide con chi stare. Amare due persone contemporaneamente forse è possibile. Forse. Non saprei.Non con la stessa intensità. Ci sono amori serie A ed altri di serie B.
    Buon compleanno, però( ficcato a viva forza in mezzo ai tradimenti):-)))
    Quanto ai discorsi sulla violenza sessuale: per me un cretino novantenne vale quanto uno ventenne. Non c’è giustificazione. Il cretino ha il QI di una cozza da quando apre gli occhi a quando li chiude. Non è questione né di età, né di cultura di base. La società è sessista, si sa, maschilista. Non aiuta però il fatto che se un tempo la donna doveva mostrarsi pudica e ritrosa in fatto di sesso, anche se non lo era…ora accade l’opposto e quasi ci si vanta d’avere un medagliere al petto di relazioni. Che sia vero o meno, tra l’altro. Senza considerare un fatto: più sono, più si è dei falliti, uomini e donne. Falliti per colpa, caso, sfortuna.

  3. @Enrico Gregori: hai ragione tu, ho controllato. Scusate la baggianata che ho detto. Quello che mi ricordavo vagamente, è che la legislazione attuale è stata istituita da meno di 30 anni, prima, con il Codice Rocco, c’era la possibilità di estinguere il reato di violenza sessuale tramite il matrimonio riparatore e inoltre era considerata offesa alla morale pubblica, non un delitto contro la persona. Fonte banale: http://it.wikipedia.org/wiki/Stupro
    Io l’ho letto in un libro di storia, comunque.
    Quello che volevo sottolineare è che una certa mentalità permane.

  4. ahhhh, vedi che è una questione di egoismo allora?
    sono d’accordo, anche se non altrettanto disinibita :)
    le mamme, i babbi, la cultura, le figuracce che temo, insomma..

  5. sabrinamanca, vedo solo la tua domanda finale…
    no, ma io credo che comunque sia valida una frase di Jung.
    Noi sappiamo cosa siamo ma non sappiamo cosa saremo.
    Dire io son così è relativo.
    morenafanti, ciao e grazie.
    dico – scifosamente – la verità: io mi perdonerei tanto una scopata (ma poi lo direi) quanto una condivisione di affinità con altra persona.
    ma non perdonerei né l’una né l’altra.
    ecco.
    Ciao pispa,
    il mio ultimo post (un incontro) è in paqrte dedicato anche a te, che dici quasi sempre Gli uomini che mascalzoni.
    io dico che è pari e patta.

  6. una scopata fuori casa capita.
    è vero.

    non si giudica, si vive.

    e se non si è proprio ipocriti, se hai una compagna (o un compagno) che scopano altrove ci rimani male.

    si fa fatica a mandar giù il boccone, poi chi si contenta gode, dicono!

  7. citando gea: io credo che una scopata fuori casa non sia necessariamente un dramma.
    può capitare.
    non che io la caldeggi, tutt’altro. ma mi sentirei più ferita dalla scoperta di una condivisione di emozioni.

    e il novantenne non lo scuso neanche per l’età. certe frasi mi sono intollerabili.

    Auguri Remo. In ritardo, ma buoni :-)

  8. Mi sembrano tante belle dichiarazioni di principio quelle contro chi mente e tradisce ma la vita è altro. Nella vita si sbaglia, e come si dice sbagliando si impara.

    Una voce che ci dice di mentire puo’ portarci apparentemente lontano da noi ma se siamo pronti ad accettarne le conseguenze, al contrario ci fa conoscere una parte di noi che censuriamo per non arrenderci al fatto che esiste.

    Il tradimento che cos’è? Scopare con un altro, baciarlo, semplicemente questo?
    A me sembra che il tradimento sia ben altro. Per prima cosa rinunciare a se stessi, le proprie curiosità, il proprio istinto, e qui intendo fiuto per cio’ che ci interessa, le proprie idee per l’altro.
    Questo comportamento, tipico di molte donne fa nascere una frustrazione tale che si trasforma in rancore nei confronti del proprio compagno.

    Meglio una scopata in giro, una stirata di pantaloni di meno, un cinema in compagnia, piuttosto che tradire l’altro riversandogli addosso un rancore che è tutto nostro.

    Tradire è non sostenere il proprio compagno in cio’ in cui crede, oppure non dirgli cio’ che pensiamo di cio’ in cui crede.

    Tradire riguarda un’onestà di fondo sulla relazione che si sta vivendo e che sarebbe davvero banale ridurre al fatto di andare a letto con un altro.
    E perdonare si puo’ quando si sa distinguere se stessi dall’altro. In tal caso si comprende che l’altro, per dei motivi da capire e valutare ha fatto qualcosa che involontariamente ci ha ferito, e questo perchè crediamo che sia diretta contro di noi, contro il nostro amor proprio e invece è qualcosa di cui aveva bisogno l’altro per se stesso.

    Chi tradisce a ripetizione non umilia il compagno ma è qualcuno di talmente insicuro o immaturo o complessato, o le tre insieme, che sarebbe più onesto e coraggioso lasciarlo andare per la sua strada invece di infliggerci e infliggergli la pena di starci insieme.

    Onestà è tentare di guardare la propria relazione per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse, perfino a dispetto di noi stessi.
    Tradimento (verso noi per primi)è rifiutare di vivere la realtà.

    e bon anniversaire!!!
    (non pensavi mica a un piccolo tradimento come regalo di compleanno?:))) )

  9. @Natalia: ho solo preso spunto dalla tua lucida considerazione per proseguire la mia, non per criticarla :-)

    @Remo: grazie a te per il tema “bollente” di conversazione (e buon compleanno)!
    :-)

  10. Storia vera: un amico mio, per sfuggire alla noia scolastica, se ne va in tribunale. Nell’aula in cui per caso è capitato si dibatte una causa di adulterio…

    Marito tradito: Quella puttana me ne ha fatte di tutti i colori, mi ha mangiato la casa per dare i soldi all’amante, è una troia!

    Giudice: Non consento questo linguaggio in aula! La smetta con questi epiteti!

    Marito tradito: Ma quali epiteti! E’ una puttana!!.

  11. Come non ci sono Signori? Ci sono Signori e Signore fino a prova contraria.
    Ok vada per Natàlia, che è un gran bel nome con l’accento così. Che comunque per me, sei sempre Signora. Come tutte qui:)
    Buona serata

  12. @gea, se il rapporto non è mai stato messo in discussione ok, può starci il silenzio…
    ummm
    Ma in coscienza proprio, con molta cognizione di causa, perchè la responsabilità così è doppia e la si assume anche per l’altro ignaro e felice.
    Che non si sappia in giro poi,mai, che sarebbe terribile saperlo da altri, come spesso succede purtroppo. Che brutto!
    Come concordo che parlare e tirar fuori non deve equivalere a lavarsi la coscienza e fregarsene se uno sta tirando le cuoia causa le nostre azioni.
    Mi pare che la conclusione sia sempre la stessa: rispetto per l’altra persona e rispetto di sè condizioni fondamentali per ogni tipo di relazione. E poi che ognuno faccia come crede.

  13. io credo che una scopata fuori casa non sia necessariamente un dramma.
    può capitare.
    non che io la caldeggi, tutt’altro. ma mi sentirei più ferita dalla scoperta di una condivisione di emozioni. e lo considererei un segnale grave.
    sulla verità: ok, in linea di massima è giusto, ma in alcuni casi dirla è solo scaricarsi la coscienza.
    quando il rapporto non è mai stato messo in discussione, quando è stata la cazzata di un attimo, quando la controparte ne sarebbe ferita sproporzionatamente.. hai fatto la frittata? gestisciti la tua coscienza sporca e taci. guardati allo specchio e sentiti una merda, se vuoi, ma perchè fare del male? solo per sentirsi virtuosi nella stronzaggine?
    non so.
    non me la sento di giudicare nessuno. non su queste cose così umane.

  14. Sul tradimento non mi pronuncio.

    Volevo dire a Enrico Gregori che, se non sbaglio, fino a non molti anni fa il diritto penale italiano non considerava violenza sessuale l’atto compiuto su una donna, appunto, non illibata. Non vorrei dire ca**ate, ma sono quasi sicura di aver letto una cosa del genere.

    Ora, magari il novantenne si può scusare… l’età… Il guaio è che questo atteggiamento, penso, è comune a molti, anche meno anziani. Non è un guaio, è agghiacciante. Da donna, posso assicurare ai maschi che violenza sessuale è cosa più ampia di quello che molti di loro credono. Ricordo che se ne parlava tantissimo tempo fa sul blog di Babsi Jones, quando sriveva ancora. Si diceva che violenza sessuale si ha anche quando la donna cambia idea. Ovvero, se io ti dico: ok, ci sto, ma a un certo punto ci ripenso, non è che tu maschio sei autorizzato a proseguire comuque. Se lo fai, non sono io che sono un po’ zoccola, sei tu che sei un animale.

    Poi ci sarebbe molto, moltissimo da dire.

    PS. Buon compleanno, Remo (dicono che è il tuo compleanno).

  15. @gea, la gestione della malattia credo sia un’altra cosa dalla gestione della vita affettiva, perchè la malattia che ti pone di fronte alla morte, per forza non tutti l’accettano alla stessa maniera. Certo che sempre dipende dalle parti in questione, tanti preferiscono non sapere, ma qui si parla di onestà di sentimenti e di rispetto per l’altro, oppure ho capito male? Ci sono matrimoni senza amore che funzionano benissimo perchè sono dei contratti di lavoro e relazioni che hanno trovato un equilibrio perfetto nel menage a tre/quattro e multipli. Tutti sanno e gli va bene così. Benissimo. Ma ci sono anche relazioni in cui qualcuno è convinto di una cosa che non è e su questa convinzione imposta tutta la sua vita e i suoi progetti. Magari, sapendo la verità, potrebbe fare investimenti diversi. Sarà doloroso subito, ma così si può ripartire da capo, altrimenti si rimane legati ad un’idea senza fondamento.
    Un tradimento confidato lo potrei perdonare, un tradimento scoperto no. Allora sì che mi sentirei tradita davvero. Ma questo è il mio punto di vista.
    Sulla verità della malattia invece, ritengo che sia discrezione del malato sapere ciò che vuole sapere. Ho visto persone negare l’evidenza e va bene così, che vivere è difficile, ma morire o convivere con patologie difficili lo è di più.

  16. Mah.., Situazioni, sentimenti, pensieri, sono sempre talmente gli stessi nei secoli dei secoli, che non trovo neanche più niente da dire.
    La cosa che mi più meraviglia tra i vari discorsi e i fatti qui raccontati è solo che un novantenne abbia ancora delle idee così basse e ferme.
    Se mai arrivassi a novant’anni, spero solo di saper sorridere nel sentire qualunque notizia.

  17. non mi interessa parlare dei cosiddetti tradimenti perché non è mai chiaro fino a che punto siano tali oppure un gioco delle parti, magari di complicità muta.
    tornando al “ginecologo” novantenne, invece, c’è da ricordare come anni fa fu ritenuta consenziente al rapporto sessuale una ragazza stuprata. “aveva i jeans attillati- dissero i giudici – qundi è evidente che se li è tolti per permettere ai maschi il rapporto sessuale”.
    Punto primo: essendo in tre, per togliere con la foza i jeans a una ragazza non bisogna avere la forza di tyson.
    Punto secondo:
    se l’alternativa è un brutale pestaggio o peggio, la ragazza ha tutto il diritto di sfilarsi da sola jeans, slip e mettersi anche in posa. La violenza sessuale ricorrerebbe anche in questo caso
    Punto terzo:
    occupandomi di cronaca nera, mi sono imbattuto in numerosi casi nei quali una ragazza denuncia lo stupro, poi i scopre che aveva inventato tutto. solitamente questo avviene per una vendetta nei confronti di un “ex”.
    Punto quarto:
    nella maggior parte dei processi per violenza carnale ai quali ho assistito (anche indirettamente se erano a porte chiuse), l’atteggiamento dei magistrati nei confronti della vittima è a dir poco indisponente.
    Nel merito, ho sempre trovato agghiacciante la domanda “ma lei, prima della violenza, era illibata?”.
    Ovviamente nessuna ragazza risponde al giudice “scusi, ma sarebbero cazzi miei”.
    Forse glielo dovrebbe dire il Guardasigilli o il Consiglio Superiore della Magistratura che, da anni, si occupa di sesquipedali stronzate.

  18. mi è piaciuto l’intervento di natalia, molto. è sereno ed equilibrato.
    e trovo molto bello che nella madrelingua di t. ci sia un vocabolo specifico. ”tradimento” stigmatizza già in sé, e pesantemente.
    io non so giudicare, non voglio giudicare.
    come dice remo, ci sono casi e casi.

    e sul tacere, non so nemmeno lì.
    mi diceva un amico medico di malati terminali che cambiano discorso ogni volta che si tenta di spiegargli chiaramente la situazione, che anche a spiegazione avvenuta decidono di non aver capito. e mi diceva pure che ormai ha imparato: qualcuno non vuol sapere, perché non è in grado di affrontare la realtà. lui non mente, mai. ma con questo tipo di persona tace.
    dipende, anche qui.
    dipende sempre.

  19. Intanto auguri molti e via dicendo.

    Comunque. (come scrivi tu che mi piace)

    Quoto la Signora Castaldi poichè condivido appieno il suo pensiero e quoto coloro che sostengono una verità sacrosanta: CHE MENTIRE FA PERDERE TEMPO PREZIOSO – PREZIOSO – PREZIOSO.
    Non si è capito? PRE ZIO SO che poi non si può tornare indietro.

    In somma chi tace è un codardo che uccide e non merita comprensione. Mi spiace.

    Dal vecchietto novantenne non pretendo nulla, dai ventenni seduti di fianco a te sì. Riflettevo prima di pranzo, dopo aver ascoltato l’ennesimo episodio di violenza sessuale. E’ una piaga sociale, un flagello. Sono incazzata nera.

  20. ho sentito questo racconto, anni fa.
    un gruppo di amici, da anni.
    uomini.
    da ragazzi andavano a donne e si divertivano, da sposati, andavano ancora a donne, di nascosto dalle rispettive consorti.
    ecco il racconto che mi fece uno di loro.
    un giorno, la moglie di uno di noi (che chiamerò Paolo, d’ora in poi) comincia a uscire la sera, tutte le sere, e rientra sempre più tardi.
    paolo è distrutto.
    sa e capisce che lei ha un’altra relazione.
    inizia la depressione.
    inizia, paolo, a prendere un’abitudine: aspettare la moglie che rincasi, estate o inverno che fosse, in balcone.
    un giorno lui sta male, lo ricoverano in opsedale, ha un tumore.
    nessuno ci ha tolto mai dalla testa, mi ha detto questo signore che è sui sessanta, che si è ammalato per colpa di quella lì.
    però paolo, prima, con gli amici poteva.
    ho ascoltato questo racconto senza dir nulla.

  21. uno che conosco si toglieva i sensi di colpa dicendo “quando tua moglie non è più la tua compagna, non puoi più fare quello che ti va insieme è giusto lasciarsi, eccetera”.

    quando si è in due ha un senso, ovvio, si molla e via. la vita è una.

    ma quando ci sono i figli in comune la faccenda è ben diversa, c’è un perché si è fatto dei figli con quella persona, il metodo solito di lasciarli alla madre e “rifarsi una vita” con un’altra..

    ma vi rendete conto del peso che viene ad avere nella vita degli altri, 1° moglie e figli??

    l’amore può anche finire,
    ma una compagna non può avervi sempre come unico oggetto del desiderio se la mettere incinta ogni due anni, o le piantate lì tutto il lavoro domestico e magari di cura dei figli e l’ufficio!
    ma questa è una grande immaturità!
    cazzo. non si fanno dei figli col primo che capita, a meno di non volerli crescere da sola; lo stesso dovreste fare voi maschi: non fare figli con una che sapete che prima o poi lascerete.

    perché lo sai se è un amore profondo, vero.
    non è il cornazzo che salta fuori una volta.

    nella vita le scelte vanno fatte con cognizione di causa. io l’ho fatto pensando ad una vita in due, con pregi e difetti.
    quello là l’ha fatto e basta, e probabilmente “gli è capitato” anche prima che ci sposassimo!

    io lo so, cazzo, ci vogliono dei valori nella vita! un traditore è tollerabile fino a un certo punto.
    dopo di che, insisti insisti perché a quanto pare le occasioni non mancano (?) dico che è un enorme cretino, che non capisce nemmeno se stesso e i suoi veri desideri!
    porcaeva.

  22. non ho mai tradito, nel senso che ho sempre detto prima che lo avrei fatto…. penso che in amore, come nella vita in generale sia fondamentale essere sinceri..

    forse sono stata tradita, non lo so, se me ne fossi accorta avrei chiesto il perchè… e valutato..

    il tradimento io credo sia comunque sempre segno di un malessere sul quale interrogarci..

  23. p.s.: Sig. Bassini, stavo riflettendo sul fatto che mi ritrovo qui ad esprimere i miei pensieri su ciò che di Lei leggo senza aver chiesto nè il permesso di farlo nè essermi prima presentata.
    mi dispiace, è un mio brutto vizio quello di mettere direttamente la quarta.
    accetta le mie scuse?

  24. @ Flavio
    certamente, quello che intendevo dire non è che sia corretto o che sia assolutamente inevitabile il tradimento, assolutamente no… non sono una fedifraga :-).
    solo che non ritengo sia una cosa così difficile imbattersi nella possibilità d’esso e di commetterlo.
    Poi la scelta, sta al buon gusto ed al livello “morale”, ma a volte anche di “auto-repressione-castrazione”, di ognuno.
    I casi sono così disparati che farne un’oggettiva analisi nel tentativo di giungere ad un punto di assoluta “giustizia”, francamente, mi sembrerebbe presuntuoso.

  25. Come qualcuno ha giá sottolineato, esistono diversi tipi di tradimento (per cui diverse gradazioni nella gravitá e “perdonabilitá” del tradimento).
    In tutta sinceritá, peró, discutere di tipi di tradimento mi pare come argomentare di omicidio preterintenzionale, colposo o premeditato: in soldoni una vita non c’é piú, un bene é stato perso irrimediabilmente (il resto é, paradossalmente, chiacchiere).
    Come l’omicidio, il tradimento é un’azione dalla quale non si torna indietro.

    Mi trovo d’accordo con Natália Castaldi, circa il fatto che, pur vivendo una relazione seria, si possa provare attrazione/interesse per un’altra persona. Ma il fatto che si possa provare un’attrazione non giustifica l’adulterio, a mio avviso.
    Personalmente (lo dico da cattolico, ma é visione condivisibile anche dal laico) ritengo che non tradire sia mantenere un ordine morale nella propria relazione. Ordine morale come sostrato su cui fondare la relazione tutta.
    Certo, la prassi é assolutamente diversa dalla teoria e i casi della vita sono molteplici, anzi, uno diverso dall’altro e non si possono dare giudizi univoci a priori.

  26. sono d’accordo con quel che ha scritto paolab.
    chi mente sottrae del tempo all’altro.
    è il poeggior tradimento.
    occhio che non vede cuore che non duolo è una grande minchiata, insomma.
    sui tradimenti.
    ce ne sono alcuni che comunque io capisco.
    ognuno di noi ha una storia.
    tante famiglie son legate con lo spago.
    non fosse per i figli eccetera.

  27. pispa, io non credo sia una questione di uomini e di donne.
    torno all’esempio dei panettieri.
    stando alle statisctiche erano quelli si macchiavano di delitti d’onore perché, tornando a casa di notte, quando lavoravano, trovavano la propria moglie a letto magari col vicino di casa.
    e poi.
    ricordo i miei anni in fabbrica, pispa.
    gli amori “nascosti”.
    uomini o donne, non c’era differenza.
    c’era propensione: da parte di qualcuno e di qualcuna.
    piuttosto, se i due sessi io notavo una grande, grande differenza.
    le donne che avevano un rapporto extraconiugale non lo sbandieravano in giro.
    gli uomini sì, facevano conferenze.
    e mentre scrivo questo ho in mente una persona.
    che magari viene qui, legge, e s’arrabbia con me.
    uno che vive un amore difficile, lontano lontano.
    da anni.
    un uomo, fedele fedele fedele.

  28. “i tradimenti sono figli del caso”
    secondo me manca una esse, o anche.. eccetera.

    io non ho mai tradito una persona con cui avevo stabile rapporto da anni
    (sono stata una da anni, fino ad ora)
    anche se a volte avrei dovuto per troncare in fretta rapporti pericolosi o sul baratro.
    invece no, io li porto fino in fondo, fino a quando mi guarda e già so che mi ha tradita e con chi (almeno una).
    a quel punto gli chiedo di mollarmi, e lui fa fatica, fa fatica a dirlo, a pensare al dopo, perché gli dispiace, perché perché… non glieli chiedo i perché.

    mi faccio mollare, riduco il rapporto a un punto tale che o mi molli o mi riprendi, in toto.
    sono una sadica di merda, lo so.
    perché per voi uomini è un .. e quel che l’è.
    per noi donne una scelta (io la penso così).

    poi soffro orribilmente ma quello sono casi miei, col traditore o chi va a puttane,
    o è l’amore più grande o s’è tagliato le palle da solo :)

    voi (voi chi? voi esseri umani che manco leggete qui magari, di sesso maschile) uomini credete che sia facile per una donna accettare che quella cosa entri in voi dopo essere stata con un’altra, magari di strada che a sua volta eccetera???

    è repellente solo l’idea all’interno di un rapporto fisso.
    poi, vedete un po’ voi (sempre voi che non leggete naturalmente).

    io rompo, in tutti i sensi, finché la cosa non salta per aria, ma lascia pochi segni che dimeticherete presto (voi:)

  29. Remo, è il tuo compleanno? Auguri auguri auguri!

    Tema interessante quello di oggi, mi tocca molto.
    Non mi piace chi tradisce, dici. E non piace neanche a me. Non credo che possa piacere a qualcuno: i risvolti sono i più disparati, tanto quanto sono diverse le sfumature dell’animo umano. Io non giustifico, ma so perdonare. Non 70 volte 7, come “evangelicamente” si afferma, e neanche 7 se per questo. Perdono finchè amo.
    Con la consapevolezza che ci sono cose che non si dimenticano, ma che possono essere superate.

  30. il punto per me è che non esiste amore e passione eterna, non esitono cose “assolute”.
    nella vita ciascuno di noi, pur provando amore e rispetto verso la persona con cui si è scelto di vivere, può provare interesse, curiosità, attrazione e – perchè no?! – quella sorta di innamoramento per un altro essere. la ritengo na cosa assolutamente normale e – sinceramente – mi spaventa di più chi nega tale possibilità nella propria vita.
    è l’istituzione del “matrimonio” come condivisione assoluta di tutto che per me è un fallimento.
    il pensiero, come la sfera intima e personale non si può completamente condividere con un altro essere, che è altro e diverso (per fortuna).
    tutto sta nel saper gestire il proprio percorso di vita insieme con buon senso e buon gusto, senza andare ad offendere e ledere la dignità dell’altro.
    ma tra-(il)-dire ed il fare… c’è un oceano di luoghi comuni… e Santa Madre Chiesa.

  31. io ho imparato a perdonare i tradimenti solo dopo essere stata tradita. ma non a giustificarli. c’è una bella differenza. =)
    p.s. e mai e poi mai preferirei non sapere. non c’è tradimento grave come scippare l’altro/a della verità della sua vita. lasciargli credere che sta vivendo una certa cosa (tipo: una relazione sincera) quando invece ne sta vivendo una tutta diversa (tipo: una relazione opaca). rubare all’altro la verità sulla sua vita è molto più grave che negargli l’amore. si capisce che sono della scuola che è disposta a pagare la verità con il dolore. ciao p.

  32. Una nostra amica, Remo, direbbe che tradire è consegnare qualcuno nelle mani del nemico. ‘Nemico’ in senso più e meno metaforico.
    Io ho la fortuna della mia madrelingua. La quale riserva un verbo ai fatti-fattarelli “di corna”, e non li confonde con il venir meno a promesse e (legittime) aspettative, con l’inganno. E’ uguale solanto la radice, che ha a che fare anche con la ‘trappola’.
    Quasi OT: la tua storia di ieri, senza travestimenti con posticci finali, nel nudo non-sapere, era molto bella.

  33. Tra-dire e non dire…
    “Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più viene dal maligno”
    o
    “La giustizia non esiste di per sé, ma solo nei rapporti reciproci, e in quei luoghi nei quali si sia stretto un patto circa il non recare ne ricevere danno.”

  34. credo che esistano due pensieri, quello del prima e del dopo tradimento (da noi perpetrato).
    Prima di tradire non avrei mai accettato l’altrui tradimento. Dopo aver tradito ho capito tante cose. Che il tradimento non è un torto all’altro (non almeno direttamente) ma riguarda noi stessi per svariate ragioni. Ci spinge quindi ad interrogarci sul momento che stiamo vivendo, sulle nostre esigenze, sui sogni, sulle relazioni amorose e cio’ che da esse attendiamo. Spesso, sopratutto in una donna, termina con una rottura della relazione ufficiale. Spesso ma non sempre. Dopo aver tradito ho capito che potrei perdonare e accettare chi mi tradisce ma sarebbe meglio se non lo venissi a scoprire.

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