una mail che sapeva… di giallo

Su gmail, ma anche sul vecchio kataweb, ho, credo, tutte le mail ricevute, da anni.
Ci sono le mail che riceviamo tutti, ci sono le mail di quelli ce ti vedono scrittore, e son tante.
La più perfida ce l’ho su kataweb.
Vado a memoria.

Un’aspirante scrittrice:
Il tale, affermato scrittore non risponde a nessuno? Ti sbagli, leggi qua.
In effetti il tale abbastanza affermato scrittore che non aveva il tempo di rispondere a nessuno a questa tizia (perfida) scrisse: Ah, dunque tu sei parente di…
E la tizia (perfida) mi inoltrava la mail che riceveva dallo scrittore indaffarato.
(Difficile che la tizia abbia fatto leggere ad altri le mail che io le inviai: c’erano giudizi così così su quel che scriveva e che mi chiedeva di leggere).
Comunque i due – lo scrittore che non ha tempo per i comuni mortali ma per le marchette sì e la tipa, che è pronta a tutto pur di mettersi in mostra – è meglio perderli che trovarli.

Poi ne ho ricevute diverse di mail, che non so, ora, come (ben) definire: bizzarre?
Be’ sì anche la proposta di un incontro amoroso.
Sulla fiducia, quando ancora sul vecchio blog non avevo messo foto.
Una signra mi scrive, che ha letto il mio blog e un mio libro.
Le rispondo. Grazie, eccetera.
Mi ri-risponde.
Sono disposta a tradire mio marito per te. Sei un grande scrittore tu.
Ah.
Dopo qualche giorno di non risposte da parte mia ecco che la stessa persona mi riscrive:
E tu credi di essere uno scrittore? Scribacchino dei mie stivali, mezzasega….
Ecco, così va meglio.

Ma la più singolare l’ho ricevuta da una persona che, suppongo, venga ancora qui, a leggere, senza mai commentare, però.
Allora, ricevo una mail. Chi mi scrive è una donna, suppongo abbastanza giovane, meno di quaranta. Che non si firma. Mi dice, scusa ma non posso manifestarmi, mi piace come scrivi eccetera eccetera ma… non posso. Non voglio dirti chi sono però (tutto quel che vi sto dicendo è contenuto nella prima mail) ho bisogno di un consiglio. Ho scritto un libro, sono disposta a pagarti se mi dai una mano a… (non ricordo, bene, cosa volesse, dovrei rileggere):
Le rispondo: Non ho tempo, non voglio soldi, ma se vuoi posso dare un’occhiata, mandami un riassunto e il primo capitolo.
Giuro: era davvero un bel primo capitolo di un libro e la sinossi mi intrigava.
Glielo dissi, mi ringraziò.
Ogni tanto ci ripenso a quel capitolo: allegato (mi pare) a una vecchia mail.
E mi interrogo ancora.
Qasi un giallo senza finale.
A meno che non legga e mi riscriva, no? O che commenti, qui.
Non credo.
(Sempre nella prima mail questa ragazza o donna mi disse altro: cose poche piacevoli che le erano capitate).

Buon sabato

PS. E poi ne ho ricevute di speciali. Tante. Come (vado sempre a memoria….):
ho passato dei giorni brutti, chiusa in casa, ma il tuo libro mi ha fatto compagnia.
Questa l’ho riletta da poco: è del 2006, mi sembra passato un secolo.
Un’unica mail (a cui risposi) di una persona che, chissà, se viene ancora qui.

PS. Per gli amanti della poesia, ma non solo, segnalo questo nuovo blog.