… praticamente questa cosa qui continua il post precedente.
E’ poi ci sono le mail di amici scrittori o aspiranti scrittori.
Si vive di depressioni, l’ho già detto, se si vive scrivendo, anche.
Io non critico gli editori sempre e a prescindere. Ma ho tre, quattro forse più amici che scrivono bene, magari hanno pubblicato per case piccine, e fanno fatica: ma non a farsi pubblicare, che un editore ha tutto il diritto di dire che un libro, qualsiasi libro, fa defecare, fanno fatica, queste persone che io conosco, a farsi leggere seriamente.
Però succede che un giorno tu ricevi una mail.
Diversa.
Non c’entrano più i libri o le frustrazioni, c’entra la vita, che spesso è bastarda, e ti conficca un chiodo, e poi un altro e un altro ancora, e tu hai solo voglia di urlare o piangere, e niente ti sembra importante come vivere un giorno di assoluta serenità, senza lacrime.
Ecco, succede a tutti e non solo a me di ricevere mail o notizie così.
Da qualcuo che non è stato bocciato da un editore, ma dalla vita.
Poi certo, si torna sui blog, si posta, si legge, si commenta, oppure non si posta, non si legge, non si commenta.
E ci si interroga – solo in questi giorni particolari – su che cosa conti, per davvero, nella vita
Riuscire a sorridere, sempre.
