Luisito Bianchi diceva: “L’insegnamento di Cristo è questo: quello che gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. In vita mia ho avuto una grande fortuna: conoscere un grande uomo, don Luisito Bianchi, che è morto 5 anni fa. Un rivoluzionario che sussurrava cose forti (“Se fossi Papa brucerei il Vativano, affinché rifulga la luce di Cristo”). Una volta gli dissi: quando ti sento parlare mi viene voglia di credere in Dio. Mi sorrise. E comunque: se un Dio esiste, questo Dio è quello di don Luisito Bianchi.
Ricordo la prima volta che lo presentai, a Vercelli. Mi guardava con diffidenza, ero un giornalista. Quando gli dissi che ero un figlio di un operaio e che io stesso avevo lavorato in fabbrica per sette anni mi regalò un sorriso che… parlava.
Presentai lui e il suo libro, La messa dell’uomo disarmato, che è un capolavoro.
Ricorda la prima domanda che gli feci. Gli chiesi di parlare della gratuità.
Lo guardai. Iniziò a parlare con gli occhi chiusi.
Disse (vado a memomoria): Ricordo i miei primi anni di sacerdozio, ma cosa credete, che un sacerdote è insensibile alla bellezza femminile. Io non lo ero. Ecco, la mia prima azione di gratuità verso la Chiesa fu questa, rinunciare a una donna”.