ho scritto un commento su un post scritto da Monica Rossi (è un uomo, non si sa chi sia, scrive cose interessanti di editoria) su facebook. A volte ci siamo scritti. Ma mai per questioni editoriali. Ecco il commento
Mi chiedo spesso: se invece di vendere 500 copie ne vendessi 50000 cosa cambierebbe? Di scrittori, editori, editor che mi potrebbero dare del tu e che ora mi ignorano vorrei continuare a farne a meno. Ecco, magari non sarei in bolletta o semibolletta come lo sono spesso. e sono d’accordo con te (Monica Rossi) sul libro che è un prodotto. L’unica volta che ho venduto qualcosina è stato con un editore che mi disse: la fortuna di un libro la fanno tre cose. Titolo, copertina, distribuzione. Non è una verità assoluta ma c’era del vero in quella frase.
chiudo su di me. perché scrivo. tanti motivi, ma ho un ricordo. io e mia madre guardavamo la televisione, c’era un film americano sulla vita di uno scrittore che diventa famoso. a me colpì una scena, che non ho mai dimenticato. quando non era famoso, appena si svegliava andava a controllare la cassetta delle lettere, nella speranza di una riposta positiva di una casa editrice. ricordo che pensai: voglio fare anche io così, scrivere, poi aspettare. ci son riuscito, anche se non venderò mai 50mila copie e anche se il mio nuovo libro non se lo filerà nessuno, io ci sono riuscito. sono contento di aver visto quel film, quella sera. (mio commento a un post di Monica Rossi)