L’odio e un vecchio sogno

Nella mia città ci si indigna perché di notte giovani e meno giovani si riversano nelle strade, rumorosi. Alcuni di loro vanno oltre: urlano, pisciano, a volte prendono a calci auto, distruggono fioriere.
Su facebook vedo alcuni madri e padri di famiglia che insultano altre madri e padri di famiglia perché non la pensano come loro.
Figli e genitori.
Urla.
È la stagione dell’odio, questa.
Qualcuno vuole che sia così, credo.

In passato spesso, in questo blog o sulla mia pagina facebook, ho scritto che sognavo di fuggire in un paese senza internet e cellulari. Una radio, il giornale al mattino, l’incontro per qualcuno per strada, o in piazza.
Vorrei di nuovo impadronirmi di quel sogno (così forte, così lontano).