Il primo premio non si scorda mai

Premio internazionale di letteratura città di Cattolica, organizzato da Pegasus. Sabato 11 settembre, cerimonia di consegna al Teatro della Regina.
Stavo per dire questo, all’incirca. Insomma, mi ero preparato.
“Chi scrive, nel corso della sua esistenza incontra tanti giorni amari, rifiuti editoriali, critiche, voglia di smettere, ma incontra anche dei momenti belli, possono essere una mail, un riconoscimento… come quello, appunto, che sto ricevendo questa sera, qui a Cattolica.”

Mentre mi chiamavano a salire sul palco, e sullo schermo veniva proiettata l’immagine della copertina di “Forse non morirò di giovedì”, il presentatore, Roberto Sarra, diceva:
«Che dire, davanti al primo classificato su 2000 partecipanti non si può dire niente: chapeau.»

Ho invece detto: «Scrivo da sempre, ho pubblicato dodici libri. È la prima volta che arrivo primo, la prima volta di un primo premio. Non so se capiterà altre volte, non importa: come dice il proverbio “Il primo premio non si scorda mai”. Non vi dimenticherò.»

(Sabato 11, a Cattolica. Primo premio ex equo, con Mariantonia Avati, per la narrativa edita).

Il primo rifiuto (editoriale) non si scorda mai


Prima di fare il copia incolla dalla mia pagina facebook (vedi sotto) di alcuni appuntamenti letterari miei, racconto una cosa.
Allora sto leggendo il libro di Valerio Varesi “L’ora buca”. Un libro che fa pensare, scritto come sempre bene. Varesi è un ottimo scrittore. Uno dei migliori giallisti italiani, credo.
Allora, pochi minuti fa ho chiuso il libro. Mi mancano poche pagine E l’ho guardato. E l’occhio ha inquadrato il nome della casa editrice: Frassinelli.
Era il 1996, avevo finito di scrivere il mio primo libro (Il bar delle voci rubate, edito da I Buoni cugini). Mi ero procurato l’indirizzo di alcune case editrici. Il primo invio fu proprio a Frassinelli. Mi pare che chiedessero una sorta di sinossi e il primo capitolo.
Dopo un paio di mesi apro la cassetta delle lettere e vedo che mi hanno risposto.
Ci dispiace eccetera.
Il primo rifiuto. Fece male quel rifiuto. Ne sono venuti al cento, poi. Fanno sempre male.
Mi spiace non averli conservati.
Erano carini, alcuni.
Vicolo del precipizio. Una casa editrice mi scrive, mi fa diverse osservazioni ma mi dice che il finale è davvero buono. Un’altra mi scrive che il libro non è male, ma il finale no, non va bene. (Lo pubblicai con Perdisa.)

E poi c’è stato un rifiuto cafone, di cui ho parlato già. Invio un manoscritto alle 3 di notte, prima insomma di andare a dormire. Alle 10 del mattino accendo il pc, guardo la posta elettronica e trovo la risposta: “Non mi interessa”. Punto.

Ora copio e incollo.

Sabato 11 settembre: a Cattolica, a ritirare il premio (primo, ex equo) del Premio Internazionale città di Cattolica per il libro “Forse non morirò di giovedì”.

Domenica 19 settembre, a Portacomaro, per la rassegna Giallo in collina, presentazione di “Forse non morirò di giovedì”.

Giovedì 11 novembre, esce il giallo “La suora”, Golem Edizioni.

Giovedì 9 dicembre, presentazione de “La suora” al Circolo dei lettori, Torino (18-19)