Restano solo i ricordi, ho scritto in Vicolo del precipizio.
Ne ho di nuovi.
Piove, e ai giardini siamo rimasti solo io e Federico Libero detto Cico. (Se qualcuno gli chiede come si chiama, risponde: Federicoliberodettocico).
Mamme, nonni e bambini sono andati via, tutti; io metto Cico sull’altalena e lo riparo con con l’ombrello rosso.
Mamme, nonni e bambini sono andati via, tutti; io metto Cico sull’altalena e lo riparo con con l’ombrello rosso.
Sempre ai giardini, stavolta è una bella giornata di sole, arriva un tipo su un calesse trainato da un pony; le mamme lo guardano e magari pensano, questo è pazzo; io invece mi avvicino, prendo Cico in braccio, salgo sul calesse; il tipo fa trottare il pony veloce veloce sull’asfalto del campo di basket, dove non c’è nessuno. Un po’ mi pento, sta andando troppo forte, magari questo è un pazzo penso anche io. Cico però dice, Ancora ancora. Dopo qualche minuto rallenta (e io sospiro) e si ferma. Gli allungo due euro, gli chiedo, Bastano? Mi fa, anche troppo. Cico, mentre scendiamo, dice, Ancora ancora (per la verità dice: ancoa, ancoa).
Ne ho di vecchi.
Parigi, 1989.
Tutte le mattine al risveglio, in un bar dopo un indecente caffè francese, gioco a flipper con una bambina, Sonia; ha nove anni, è mia figlia, è abituata ad avere un babbo bambino. Giochiamo in silenzio. Io col pulsante sinistro, lei con quello destro del flipper. Eravamo bravini.
Al mattino, nei mesi in cui devo portarla a scuola, Sonia sa che le farò fare tardi perché ho fatto le ore piccole (a studiare, o leggere; o anche solo ad ascoltar la radio…). Ha imparato a farmi il caffè, a prepararsi da sola. Mi porta il caffè, poi mi dice, Babbo dormi ancora cinque minuti ma poi andiamo, sennò facciamo tardi. Intanto si carica la cartella sulle spalle.
Babbo, ancora cinque minuti e poi andiamo…
Babbo, ancora cinque minuti e poi andiamo…
Facevamo sempre tardi.
Concordo. Quello dei ricordi per me è il Bassini migliore.
Ciao, Remo.
Quante volte ti ho detto che adoro come racconti le cose? Ecco, te lo ridico.
Due stagioni diverse eppure bellissime entrambe. Abbiamo bisogno di paternità, gioiosa e pensosa insieme. Di altalene e flipper, di Ancoaancoaancoa…
“facevamo sempre tardi”, questa frase potrebbe essere paragonata all’ultima immagine di “C’era una volta in America”, la sintesi di tutto in un sorriso o in una frase, appunto
Mi vien da dire “Ancoa ancoa”, come Federicoliberodetto cico. Ne vorrei ancora di questi racconti…
Un abbraccio, Remo.
Sono belli i ricordi coi bambini