Da quando sono bambino mi interesso di calcio. E sono un tifoso (che se va alla stadio, però, non va aldilà degli applausi) della Fiorentina.
Quando avevo dodici tredici anni scrissi alla Fiorentina: Mi mandate la foto della squadra? Mi mandarono la foto di allora (con Superchi, Chiarugi, Amaridlo, De Sisti…) e le foto di due giocatori. Ho ancora tutto nel cassetto dei ricordi.
Il calcio di serie A di oggi è un calcio malato.
Niente da spartire per esempio con i giocatori del Grande Toro (mi commuovo sempre quando rivedo il filmato con i funerali dei giocatori del Torino morti a Superga).
I giocatori, oggi, non hanno nessun attaccamento per la maglia. Sono strapagati, non sanno nulla della vita vera. e poco gli interessa. C’è solo qualche eccezione, ogni tanto.
Dal passato al presente, faccio alcuni nomi.Quello del poeta-portiere del Torino, Terraneo. E quello di Gianluca Pessotto, che ha vestito la maglia che calcisticamente odio di più, quella della Juve. Ne faccio un altro: Damiano Tommasi. Un altro ancora: Agostino Di Bartolomei.
Un grande calciatore, un grande uomo stritolato dalla vita e morto suicida.
(Altri giocatori me li ha suggeriti la mia amica-calcisticamente-nemica Elena, nel commento: Gaetano Scirea, Xavier Zanetti, Alessandro Del Piero. Tra quelli che giocano a me stanno simpatici Gastaldello, Palombo, Borja Valero).
Leggo di un calciatore straniero arrestato per stupro.
Non è il primo caso.
Ogni tanto si legge di qualche calciatore che si droga, che vende le partite, che ammazza qualcuno in auto.
Poi però, se giocano bene diventano idoli, e tutto viene dimenticato.
Sono tifoso della Fiorentina, dicevo.
E l’anno scorso a Firenze arrivò l’allenatore Delio Rossi. Un uomo di cui ho stima.
A mio avviso, diede un gioco nuovo, brillante alla squadra. Che aveva grossi problemi di organico. Era quasi priva di attaccanti, per esempio…
Delio Rossi, però, si porterà dietro (non so ancora per quanti anni) l’immagine del violento. L’anno scorso infatti – è storia trita e ritrita -, mentre si stava giocando Fiorentina-Novara, Delio Rossi sostituì il calciatore Ljajic, che non gradì e, uscendo, gli disse qualcosa. Cosa disse Ljajic a Delio Rossi non si è mai saputo (Te l’ha detto tua moglie di sostituirmi?… è una delle opzioni più gettonate nel web), sta di fatto che Delio Rossi perse le staffe, aggredì il giocatore, e perse anche il posto di tecnico della Fiorentina.
Certo che sì, Delio Rossi ha sbagliato.
L’avesse aggredito Ljajic lontano dalle telecamere avrebbe comunque sbagliato di meno: chi stupra, uccide, va a mignotte o si fa di coca o ammazza qualcuno perché va ai duecento all’ora lo fa comunque lontano dalle telecamere e viene poi perdonato da pubblico e giornalisti.
Mi spiego meglio: Delio Rossi torna ad allenare, e tutti a ricordare l’aggressione a Ljajic. Delio Rossi con la sua Sampdoria affronta la Fiorentina e il tormentane ritorna.
Avete mai visto un giornalista chiedere a un calciatore: e come sta andando il processo per omicidio colposo?
Semmai il contrario: a volte c’è del buonismo nei confronti di chi magari è stato squalificato per il calcio sommesse: “Poveraccio…”.
Io di Delio Rossi e Ljajic ho un altro ricordo. Ljajic che sbaglia un rigore e Delio Rossi che, a fine partita, gli dà una manata amichevole, da padre insomma, sulle spalle.
Io l’ho interpretata così: Delio Rossi, che è sanguigno, certo ha sbagliato, ma si è sentito un po’ come il padre tradito dal figlio.
E così da quest’anno son diventato anche un po’ tifoso della Sampdoria. E se ho preso in simpatia la Sampdoria di Garrone non è solo per Delio Rossi o perché Genova è una città che amo; ho apprezzato questa società di calcio che spesso interviene a favore del Gaslini, ho apprezzato che l’incasso di Sampdoria-Catania sia andato alle vittime dell’incidente al porto, ho apprezzato che i giocatori non la volessero giocare quella partita che, in effetti, doveva essere rinviata.
Il calcio metafora della vita… condivido le tue perplessità sul calcio di oggi, calcio OGM lo chiamo io. Tutt’altro rispetto ai tempi di mio padre, che giocava nelle giovanili del Siracusa e giocava in campi di pietre e legno. E la passione era davvero un’altra storia.
Dai un’occhiata a http://www.letteratu.it: oggi uno speciale tutto sul calcio… alle 17 un mio intervento!
Hai ragione Elena, son tutti bei nomi quelli che hai fatto; mi fa piacere quel che scrivi su Del Piero, la faccia da bravo ragazzo ce l’ha.
dove c’è il calcio ci sono anche io :)
condivido quanto hai detto su delio rossi e ammiro i giocatori citati.
aggiungo gaetano scirea. xavier zanetti e alessandro del piero (e non lo dico per la fede verso quei colori che tu calcisticamente “odi” tanto) ma perché testimone diretta di un gesto anonimo fatto privatamente e conosciuto solo dai familiari e gli amici di uno sfortunatissimo ragazzo, compiuto diversi anni fa.