Elezioni 2

Prima dell’incontro con i possibili candidati della lista civica, do un paio di anticipazioni su temi che vorrei fossero inseriti nel programma.
Vercelli città del riso significa anche Vercelli città di un riso con utilizzo di pesticidi. Vercelli capoluogo di provincia deve, in primo luogo, salvaguardare la salute di tutti. Vercelli capoluogo può e deve incontrare altre amministraziono comunali della provincia, perché il problema dei pesticidi (ma non solo) è un problema sentito.
Poi. Viviamo nell’emergenza. Mancano fondi per tante e tante cose (una mensa popolare vera, per esempio).
Allora, io credo che la prossima amministrazione debba fare uno sforzo: garantire la propria presenza in Comune con non più di 5 o 6 assessori e percepire un rimborso, all’incirca di 1000 euro per componente della giunta, sindaco compreso; così da creare un tesoretto per la risposta, immediata, alle situazioni di bisogno. Chi avrà l’incarico deve sapere fin da subito che non si campa sulla politica.

 

proprio oggi ho incontrato un uomo che ha perso il lavoro e che sta meditando di candidarsi con noi. Gli ho detto che non sarebbe serio da parte mia (nostra) fare promesse. Ma due cose le posso pre-annunciare. I tagli allo stipendio di sindaco e giunta di cui ho parlato potrebbero servire (stiamo studiando il modo) a creare qualcosa di concreto. E così pure stiamo ragionando sulla lavorazione dei rifiuti, affinché possa essere fatta a Vercelli. Una persona (della giunta o fuori non importa) dovrà dedicarsi al lavoro, perché, appunto,lal mancanza di lavoro è un cancro. Sono stato disoccupato, so cosa vuol dire.

 

Sbaglia, chi pensa che un giornalista, anche conosciuto, sia un candidato ideale, appunto perché noto. Se fai il giornalista, e lo fai per bene, hai anche tanti nemici. E c’è poi il discorso della cronaca nera. I giornali vivono di cronaca nera, siamo parenti stretti dei becchini, ho sempre detto parlando della mia professione, e sebbene io non abbia mai enfatizzato (né amato) la cronaca nera, sta di fatto che, come direttore, ci ho messo la faccia. Se penso a me, al mio propormi, penso a me come giornalista, come persona cresciuta a Vercelli, come studente lavoratore, come ex operaio ed ex sindacalista. Sono contento di avere mantenuto, negli anni, buoni rapporti con tanti operai della yoshida, fabbrica in cui ho lavorato per sette anni. E penso alle persone con cui condivido passioni culturali, a cominciare dalla passione per la narrativa (il grande amore della mia vita). E comunque, confermo. Ho chiesto ancora del tempo per valutare la possibile coesistenza tra l’impegno politico e futuri progetti lavorativi.

 

 

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