Altre chicche (Moccia, il kebabbaro, Rino) di Enrico Gregori

Sto recuperando commenti di Enrico Gregori a vari miei post. Sono delle autentiche chicche. Ecco la seconda parte.

27 agosto 2009

In un mio post intitolato “Editoria, stessa storia da sempre, o quasi”, Enrico Gregori interveniva così.

la realtà è questa… nel mondo. quel che vale per i libri, vale anche per i film, per i quadri, le sculture, i dischi et cetera.
Sono sempre stato piuttosto perplesso di fronte ai cipigli severi nei confronti dei prodotti (cosiddetti) di serie B. Prendiamo ad esempio Moccia.
conosco federico. è sincero e modesto. dato il successo di vendite che ha avuto ci sono alcune cose inconfutabili:
1- il suo successo è trasversale. i suoi libri vengono letti da chi ha la licenza elementare e da chi aspira al Nobel per l’astrofisica, anche se quest’ultimi, magari, in pubblico mascherano il romanzo di Moccia con la copertina dell’Ulisse di Joyce.
2 – qualcuno ha scelto i romanzi di Moccia per cominciare a leggere libri. Oggi Moccia e, magari, tra un anno Kafka. Chi sa?
Condivido raramente le palate di merda che si lanciano contro libri “semplici” e di successo. Per me, una certa importanza ce l’hanno. E, nel caso specifico, lo dico anche se di Moccia ho letto cinque righe e poi non ne ho voluto più sapere.
Da ragazzino i miei primi libri furono di Salgari, Dumas, Verne e Kipling. Questo c’era, e fui fortunato. Se avessi trovato un Moccia anni ’60, magari avrei iniziato a leggere grazie a lui. E non me ne sarei vergognato. Forse, coi soldi incassati con Moccia, un editore si può permettere di far esordire un nome nuovo. Qualcuno che scrive quei romanzi solipsistici e tormentati che piacciono all’autore medesimo e al suo psicanalista.
Su altro versante, molti “film d’autore” sono stati prodotti grazie ai soldi incassati con le pellicole di Bud Spencer e Terence Hill, o di Tomas Milian e Bombolo. Per non parlare delle valanghe di denari piovuti con i film di Alvaro Vitali.
Tornando a bomba, personalmente ho fatto indigestione di Woodhouse, Jerome K Jerome, di gialli Mondadori e di Segretissimo. Tra tutto ciò, non ricordo alcuna opera d’arte. Ma mi sono piaciuti, mi hanno divertito. E ho imparato. Spero di imparare ancora, perché io ne ho bisogno.

12 giugno 2009

remo, fai leggere al giudice un tuo libro. l’assoluzione per infermità mentale non te la leva nessuno :-)

12 aprile 2009

i giornali sono più liberi di quanto i lettori pensino, e meno liberi di quanto i giornalisti vorrebbero. ciò detto, sono felice di essermi occupato sempre di cronaca nera. a me nessuno mi ha mai chiesto di far passare per semplicemente ferito un mort’ammazzato. non si può. mi occupo di sangue e merda: le cose più pulite del giornalismo.

8 aprile 2009

c’è qui a due passi dal messaggero una pizzeria-kebab e cazzi vari gestita da un negro. non so esattamente di dove minchia sia, ma è bravo e intelligente. qualche giorno fa mangio qualcosa e lui mi chiede 6 euro. avevo solo una banconota da 50. “non ho resto amico, non c’è problema”, dice. io te li porterò, tranquillo, ché sto qui al messaggero. “va bene, non fa niente, amico”.
stamattina sono andato con i sei euro. “ma dai, non c’era problema”, insiste. comunque riesco a dargli i 6 euro e lui mi regala una crocchetta di patate. le crocchette mi piacciono, ma a quell’ora avrei preferito mangiare una manciata di chiodi. comunque la ingoio e lo saluto.
una settimana fa, in un bar di italiani bianchi dovevo pagare 4,60 euro. ne avevo spicci 4,50. “o questo oppure ho una banconota da 50”, ho detto.
hanno preso la banconota e hanno fatto il giro dei negozi per cambiarla in modo da farmi pagare esattamente 4,60.
spero che a quel bar si sfasci il cesso e vada a male come minimo tutta la maionese.

15 gennaio 2009

grande la banda e grande buscaglione.
fred era l’unico, ma proprio unico idolo di un mio amico, Rino Gaetano.
Morì in macchina contro un palo Fred, morì in macchina contro un palo Rino. Coincidenze….forse.
Nella macchina di Rino, quella notte ci dovevo essere anche io. Ma questa è un’altra storia.

3 pensieri su “Altre chicche (Moccia, il kebabbaro, Rino) di Enrico Gregori

  1. Perle davvero. Chicche di saggezza e cultura che si mascheravano dietro l’ironia a volte greve ma che nascondeva un animo diritto e direi buono.
    Mi mancano tanto le nostre belle chiacchierate sui blog. I nostri giochi letterari, i racconti che scrivevamo per metterci alla prova ma in fondo per cementare con la parola la nostra conoscenza virtuale che siamo stati fortunati a veder divenire pure reale. La cena trasteverina e la tua siracusana sortita, Remo…
    Abbiamo tanti ricordi e sono grata di questo.
    Un caro saluto…
    Maria Lucia.

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