Giornalismo coraggioso

Una vecchia pagina di giornalismo da imncorniciare, a cui sono affezionato. La scrisse Ermenegildo Gallardi, direttore de La Sesia, nel 1923. La citai nella mia tesi quando sostenni l’esame da giornalista professionista.

Io ho fiancheggiato il movimento fascista del Vercellese quando era ancora un’esigua e coraggiosa minoranza; mi sono appartato da esso quando gli si avvicinarono i pescicani, gli imboscati, gli arrivisti, gli ambiziosi, i plutocrati, i contumaci dell’ora del dovere.

Potete far venire a Vercelli due, tre, diecimila squadristi dalla Provincia e fuori. Io non tacerò. Venga adunque il manganello, l’olio di ricino non è più di moda. Ma badate: bisogna picchiare sodo: perché la testa è dura e perché se mi lasciate un filo di fiato me ne servirò ancora.

Propongo al cavalier Belloni una equa soluzione della nostra vertenza. Facciamo un bel comizio pubblico in piazza, col patto civile della libertà della parola. Il pubblico non mancherà. Vuole? O preferisce il manganello che crede più persuasivo?