Il 2006, il 2019, i libri, il libro più bello

Fu un buon anno il 2006. A marzo e aprile uscirono due miei libri: Dicono di Clelia, con Mursia, Lo scommettitore, con Fernandel. A luglio mi intervistò Fahrneheit (Rai Radio3), Lo scommettitore divenne il libro del mese. Dalla Newton Compton ricevetti la proposta di pubblicare un libro ancora da scrivere.
Sembrava che stessi spiccando il volo, per Fahrenheit fui finalista anche per il libro dell’anno (vinse Saviano), il libro che scrissi per la Newton (La donna che parlava con i morti) dopo le prime 4mila copie, ebbe subito una ristampa di altre 1500.
Invece son rimasto a gravitare nella piccola media editoria.

È stato un buon anno il 2019. Con Fanucci ho pubblicato il giallo che più amo, La donna di picche, e poi sono usciti, per la seconda volta due libri.

Con I Buoni cugini di Palermo ho pubblicato Il bar delle voci rubate (un rifacimento de Il quaderno delle voci rubate, uscito nel 2002), con Il vento antico, è uscita una edizione revisionata e corretta de La donna che parlava con i morti. (Mi sembra d’essere tornato, insomma, al 2006).

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In tutto ho pubblicato 12 libri, insieme a Bastardo Posto, che pubblicai con Luigi Bernardi e quindi con Perdisa Pop, i tre che sono usciti nel 2019 sono i miei preferiti.

le copertine di lorena

Nel 2007-2008 non spiccai il volo anche per colpa mia. Un editore molto più grande di Perdisa Pop mi avrebbe pubblicato Bastardo posto (conservo la mail). Ma io quel libro l’avevo promesso a Luigi. Feci bene.

Scrivo, altri che scrivono bene son più sfortunati di me, altri che scrivono magari male invece son più fortunati. Succede da sempre. In questi giorni di Natale scrivo e passo più tempo che posso con mio figlio Federico Libero detto Cico: il mio capolavoro. Tante sere, io e lui, inventiamo storie.iocico20