A proposito di alcuni miei libri.
Credo che il mio miglior giallo sia La donna di picche. Le vendite, però, non sono andate come speravamo io e l’editore Sergio Fanucci, che del libro era entusiasta.
Ora, sull’entusiasmo degli editori occorre andarci cauti. Ma tanto. Una volta mi successe questo. C’era un editore che attendeva un mio manoscritto. Dopo un paio di giorni da quando glielo inviai mi scrisse una mail, entusiasta, appunto. Non solo. Lo stesso giorno mi scrisse anche il direttore editoriale. entusiasta pure lui. E’ il mio momento, pensai.
Un anno dopo, al momento di andare in stampa, lo stesso editore mi scrive una mail, dispiaciuta: purtroppo non ci sono troppe prenotazione (circa 900) e quindi è meglio che l’uscita del “nostro” libro slitti di qualche mese. Finì male: finì che quel libro lo pubblicai, sì, ma con un altro editore…
Invece, l’entusiasmo di Sergio Fanucci per La donna di picche è stato qualcosa che ho toccato con mano, più volte. La sua prima mail. Quello che disse del libro davanti a tanta gente al Salone del libro. La testimonianza di una persona amica: Fanucci mi ha parlato molto bene del tuo libro… Ma, ripeto, le vendite non sono andate bene. Punto.
La donna di picche però mi ha bloccato per mesi e mesi.
“Sono la donna di picche, quella che non dimentichi”: IL VIDEO
Non riuscirò a scrivere un libro altrettanto bello, mi dicevo. E invece penso d’esserci riuscito. Anzi sono convinto che il mio prossimo libro, intitolato La suora
e che uscirà con Golem – l’editore che mi ha pubblicato Forse non morirò di giovedì – è una delle cose che mi sono riuscite meglio.
Ma torniamo a La donna di picche.
Guardo su Amazon, e vedo che il libro di carta costa meno dell’ebook. Non è strano?
Per me lo è. Io continuo a essere fedele alla carta. Continuo ad andare in libreria, insomma.
