A 4 mani, ecco tutto

Annalisa Ferrari – Donatella Righi Contrazioni 86
Piera Ventre – Nicoletta Buonapace Il primo figlio 69
E.l.e.n.a – Bobboti Complesso vocale 59
Sandra Mazzinghi – Fabrizio Tummolillo Due zone diversamente influenzate 40
Francesca Ramacciotti – Gloria Gerecht Take away 38
Paola Mattiazzo – Cristina Vezzoli Anni sereni 36
Luciano Celi – Francesca E. Magni Antiferesi 30
Euro Carello – Daniele Gouthier La Confraternita della bañacauda 26
Sandra Mastore – Remo Bassini L’ultimo giorno 20
Bobboti – Marosit Il tempo necessario 17
Anfiosso – Irene De Sanctis Il mio amico Osvaldo 17
Cristina Bove – Fausto Marchetti La casa del mais 14
Sonia Sacrato – Morena Fanti Strategie di mercato 14
Maria Lucia Riccioli – E.l.e.n.a Beautiful monster 12
Milvia Comastri – Cristina Bove Istantanee d’anniversario 8
Melania Ceccarelli – Fausto Marchetti I giorni difficili 8
Laura Calì – Marinella Scordo Duevoci 6
Francesca E. Magni – Andrea Blasina Wisteria 3
Anna Maria Curci – Marta Forno Andirivieni 1
Silvia Nottoli – Daniela Poesini A caccia di arcobaleni 0
Susanna Bonaventura – Simonetta Bumbi E poi 0

72 pensieri su “A 4 mani, ecco tutto

  1. Solo adesso mi rendo conto di quanto mi siano mancate queste cose. Debbo ringraziare, prima di Remo, i commentatori che mi han fatto venir desiderio di leggere tutti i racconti in gara.
    Ma un appendic(it)e con i commenti ai risultati sull’e-book non ci va? :)

  2. ultimissima! :-(
    complimenti a tutti, a Remo in primis.
    A Mario per la copertina, a tutti quelli che si sono prodigati perchè l’e-book andasse in porto.
    Sono fiera di aver partecipato, e grata a Remo per avermi ospitata.
    buona lettura a tutti e buona serata
    cri

  3. p.s.
    Io, rientrata ieri sera, leggendo piuttosto frettolosamente, ho evinto che ormai l’osvaldo era incistato nell’ebuk. Mi va bene perché mi sarebbe dispiaciuto dispiacere a bassini, pur condividendo nelle viscere il dispiacere di anfiosso.
    Rispetto al resto, ho constatato che non è certo il garbo che rende meno amare le offese, perché sempre fiele è, anche se offerto dentro una tazzina del servizio buono. Anti-pathici!
    Ma che ci fa. Non vedo l’ora di partecipare a un altro concorso, a un dito solo, gli altri tutti nel naso.

    Ciao
    la grande opi.

  4. «i veri grandi sono umili»

    trattasi di leggenda metropolitana

    è vero tuttavia che i veri grandi e molti falsi grandi si atteggiano a umili o almeno a semplici e garbate persone con gli ammiratori e il pubblico

  5. A me pena fanno queste persone supponenti e arroganti, che si ritengono talmente superiori da infischiarsene del lavoro degli altri, delle regole, e della buona educazione. Forse non sanno che i veri grandi sono umili e infatti loro chi sono, chi li conosce, cos’hanno scritto, nonsense sul licantropo e disquisizioni sui loro blog a parte? La loro superbia è direttamente proporzionale alla loro pochezza.
    Il signor Anfiosso ha criticato i racconti altrui senza motivo, senza voler dare spiegazione dei suoi giudizi sommari che non fosse il suo mero e discutibile gusto personale. I criticato gli hanno sempre risposto civilmente, in cambio lui ha preso a insulti gratuiti e pesanti chi ha osato replicare educatamente alle sue bestialità. (e mi dispiace che i post in cui ha veramente toccato il fondo siano stati rimossi.)
    Mi chiedo come si tollerino senza nessuna reazione simili comportamenti, visto che questa bella iniziativa e questo bel blog non ne sono usciti bene, come si evince anche fra le righe di diversi commenti e dalla mancanza di interventi e votazioni dalla gran parte dei partecipanti che hanno, con la loro assenza, manifestato un silenzioso dissenso dall’inciviltà di certe persone in casa d’altri e dalla loro impunità.

  6. Opi, faccia un po’ quel cazzo che le pare.
    E a farmi arrivare a questo punto ce ne vuole, co’ ste pasticche che mi fanno allisciare i ricci.
    E’ una settimana che son qua ad aspettare che la Grande Opi si esprima: dalla parte della richiesta di Anfiosso o no, dentro l’ebook o fuori.
    E lei se ne esce con la sua enigmatica battuta, perché mica può, la Grande Opi, abbassarsi al livello di un sì o no, ad una regola di rispetto degli altri che accomuna i fessi.
    E allora io saluto tutti i “fessi”, quelli che hanno partecipato rispettosi di regole, in particolare saluto e ringrazio coloro che sono stati rispettosi anche della sensibilità altrui.

    Manderò per mail a Remo due pdf. Con e senza Osvaldo, sceglierà lui quale mettere in rete.
    Per me finisce davvero qua ché son stanca ma stanca proprio.

  7. Hei!
    Sono Osvaldo.
    Scrivo da una terra lontana, ove mi ritirai dopo la libagione.
    Il mio spirito irto di crine insanguinato, come il puntaspilli di una sarta maldestra, freme. Vediamo un po’…chi potrei azzannare per primo? Remo?

  8. Anfiosso, le persone come te – evidentemente microdotate – rendono peggiore il mondo. Sono così stanco della cattiveria e saccenza gratuita. Ma vaffanculo.

  9. Certo che vale, t. , e le tue considerazioni mi sento di condividerle. Si tratta di un difetto di scrittura che mi appartiene da sempre e che ho cercato di correggere nel tempo, ma, ogni tanto, aspetta che mi distragga per presentarsi dove ho abbassato la guardia. Il carattere di un personaggio non richiede un’esplicita presentazione, ha invece bisogno di particolari che alludono, che fanno intuire.
    Ma questa credo sia una valutazione che attiene al gusto, alla sensibilità del palato del lettore, alla sua percezione più o meno fine.
    Considerare la frase “francamente illeggibile” mi sembra, altrettanto francamente, eccessivo.

    Anfiosso, oddio, in effetti ho tirato a sorte le parole: aprivo il dizionario, a occhi chiusi lasciavo cadere la punta dell’indice su una parola qualsiasi e poi la trascrivevo, giustapponendola alla precedente.
    Ti assicuro, una bella fatica, ma ci sono arrivata in fondo.
    Per il futuro cercherò di procurarmi un vocabolario di rutulo – italiano e mi verrà facile fare peggio di così.

  10. E.l.e.n.a, se son più di sei, “più di 5” mi sembra una definizione esatta. Vuoi proprio quella corretta??
    (Cosa non s’inventa per non rifare un pdf… :)

  11. ” La scienza gonfia, la carità edifica”.

    Ringrazio Remo per l’ opportunità di questa esperienza.
    Ringrazio Cristina Bove e Melania Ceccarelli che hanno scritto con me questi due racconti che nella loro semplicità mi sono molto cari.
    Ringrazio le persone che con critiche e commenti e correzioni mi hanno aiutato a crescere.
    Ho avuto modo di approfondire alcune amicizie e di entrare nei loro blog per conoscerle meglio, grazie per l’ospitalità, anche a chi mi ha detto di stargli alla larga.
    Sono contento in qualità di lettore perchè ho centrato 5 su 6 racconti votati.
    Un caro saluto a tutti dal falconiere Marchetti Fausto

  12. t, non che sia così rilevante, ma datosi che era la bio dello scorso anno, ora necessiterebbe aggiornamento: “blogger da più di sei anni” … ! :)

  13. @anfiosso, io veramente ancora non ho capito che cosa secondo te quelle parole significhino davvero e perchè siano state usate a sproposito. lo chiedo non per polemica ma perchè questo ragionamento, messa tra parentesi la vis polemica, potrebbe essere davvero interessante. Secondo quali criteri noi, ad esempio noi che abbiamo scritto questi raccontini, usiamo le parole? Per il loro significato letterale? per una sfera semantica più ampia? perchè suonano bene? tutte e tre? altro?
    ehm…non so se interessa a qualcuno questo discorso, oltre me ma lo spero.

  14. Te lo spiego io, DonatellaRighi, dicendo come al solito la verità – quella che non riesco a farmi dire (perché darmi tempo per decidere se poi fai comunque quel cacchio che ti pare, tanto per cominciare?) -, la frase è un segnale, ma nel racconto ce ne sono anche tanti altri, di un modo del tutto peculiare di usare le parole. E’ un modo di usare le parole che consiste nel non capire esattamente che cosa significhino, e nel giustapporle pensando che comunque suonino bene. Quando uno si fa uscire di penna una frase del genere dà un’idea molto esatta del livello della propria scrittura. Espressione un po’ obliqua colla quale intendo molto semplicemente dire che chi è capace di scrivere una cosa del genere è capace di scrivere solamente o così o peggio ancòra. Non te ne faccio, ovviamente, una colpa. Non sono la Gerecht, che non conosce determinate possibilità della lingua e si scandalizza davanti a un accento.
    La mia non è detrazione. Inoltre voglio ricordare che non ho giudicato altro che il racconto di Euro Cariello e di quell’altro, prima di aver partecipato, e che non ho votato.

  15. “l’arrendevolezza che lo faceva apparire mite e remissivo“

    Non lo trovo orripilante, ma nemmeno “fortunato”, questo passaggio.
    ‘L’arrendevolezza che fa apparire remissivo’ suona, quanto meno, ridondante.
    Che gli occhi facciano apparire mite una persona che è, in realtà, arrendevole, questo è il senso che io ne ho tratto.
    Ad ogni modo avrei preferito un dettaglio fisico – siamo, lì, nel testo, in mezzo ad una osservazione fisica, degli occhi – come richiamo ad un dettaglio del carattere.

    Questa frase sarebbe passata inosservata, forse, in un testo brutto, sciatto, ecc. Salta negli occhi (è il caso di dire) soltanto in un racconto complessivamente ben scritto.

    Ho detto la mia, benché non appartenente alla categoria “detrattori”. Vale lo stesso? :)

  16. vedo solo ora l’e-book provvisorio: bellino.
    poi, quando ci sarà il definitivo stampate e rileggete su carta: cambia.

  17. Chiedo venia per la mia ignoranza e inettitudine, ma qualcuno dei detrattori della frase incriminata, avrebbe la bontà e la pazienza di spiegarmi cosa la rende così orripilante?
    Così, per curiosità.

  18. Ma io sono all’unicordo con te, credimi: è ben per questo che si potrebbe parlare senza tema d’offender nessuno, è solo un gioco, non un manoscritto da sottoporre a Einaudi. Sempre lì a dire ho scritto una cosetta tra una deiezione e l’altra e poi si grida al delitto di lesa maestà se si scrive ciò che in realtà si pensa. E’ solo un gioco, ma si litiga sempre.

  19. Eva: lo immaginavo, per quel poco che ti ho letto penso di aver capito il “tono con cui lo scrivevi”…
    la questione (se di questione si vuol parlare) è che alla fine si sta parlando di “post” o pseudo racconti di 6000 battute, scritti in una calda estate a scopo ludico.
    da essi non dipende il destino della Letteratura, non finiranno nelle antologie che studieranno i miei nipoti. per quanto penso io, hanno lo stesso valore delle parole crociate fatte sotto l ombrellone, in compagnia di un caro amico/a con cui hai passato delle ore a scherzare scrivere e scrivere di nuovo perché si ha scritto una minchiata… niente di più. non valgono le selezioni per un nobel o la coppa dei campioni, sarebbe stato bello, forse, valessero una coppa gelato carica di panna montata con cui chiudere sta cosa.
    ciò che resta è la condivisione vissuta con il proprio/a socio/a, il bello è quello.
    sono piaciuti?
    non sono piaciuti?
    alcuni erano illegibili e senza senso, altri spiccati esempi di innovazione letteraria?
    Chissenefrega!
    era un gioco in un blog!
    tutte ste menate aggressive stizzite incazzose ed acide, non sono eccessive? non sarebbe meglio riversare tutta questa energia in cose un tantinello più utili? così… per uscire un poco dal proprio piccolo orticello e accorgersi che, non solo tra una settimana ma già da ieri queste pagine non esistono più. e nessuno piangerà per questo e tantomeno verrà a reclamarle.

  20. Sonia: scherzavo, volevo stemperare la greve atmosfera. Mi pare che nulla sia cambiato sotto il cielo stellato, dàte sicurezza e, alla fine, questo è preferibile all’inutile, omologante, acritica e ipocrità umiltà di molti scrittori internettiani.
    Tra tutti i racconti postati da Remo, ho letto solo la frase riportata dal racconto primo classificato: anche decontestualizzata, trovo che sia francamente illegibile.

  21. uhm…
    aspetta fammi pensare…
    no.

    Il tuo commento mi ha fatto ridere (e qui questo ti ringrazio) ma ora mi sei già sufficientemente venuto a noia, e poi lo trovo anche piuttosto inutile: scrivere a te o insegnare l’alfabeto alle formiche dà la stessa soddisfazione.
    Chapeau Anfiosso.

  22. Anfiosso, come dice la parola stessa, racconti a 4 mani.
    Il racconto non appartiene solo a te, sarei stata scorretta a levarlo senza l’indicazione in tal senso da parte di Opi.
    Ti parla una che ha fatto levare dalla rete un intero (suo-proprio-di-lei) e-book: figurati se non lo considero un tuo diritto.
    Ma questo anche-tuo racconto “appartiene” anche a questo gioco.

  23. Certo Anfiosso che puoi, scherzi? sei uno dei migliori scrittori viventi!
    Puoi mandarmi a quel paese come e quanto e quando vuoi: è un tuo pieno diritto.
    Che poi a me la cosa lasci del tutto indifferente, spero non ti spiaccia.
    Sai, credo tu debba farti una ragione sul fatto che, malauguratamente, ti capiterà ancora di incontrare chi, la tua Genialità la trova incompresibile, e la scambierà (a ragione o a torto) per semplice arroganza condita con boria e una dose considerevole di maleducazione, e giusto quel pizzico di vanità che ti fa avere una coda di paglia pocciata nella benzina.
    Non è che ogni volta che un tuo testo non piace ti debba fare venire gli attacchi di gastrite e sputare veleno così, a destra e a manca.

    Sorvola su questo popolo bue e ignorante che non ha saputo apprezzarti, con la signorilità di cui solo tu, sono sicura, sei capace.
    Ecco, per dirlo con una sola parola: “arripijate”.

  24. Grazie mille anche a t.
    Sarà provvisorio ma è bello, e mi piace molto anche la copertina.
    Grazie a tutti voi.

  25. Ciao Eva,
    ti prego non buttare alcool nelle bronse coerte che già siamo passati dal tiro di pomodori verdi e fritti e uova di varia natura, al “voi non vi piacce le mie biglie e allora io con voi non ggiocco più! gnecco e porto via pure le mie biglie”… se si esce dall educantato è la fine.

  26. E poi volevo ringraziare E.l.e.n.a. e Marosit, le socie preziose. Senza di loro sarei stato il solito cialtrone.
    E Remo.
    Anche quest’anno i soliti meccanismi, per me ancora inspiegabili. Lo spirito competitivo fa venire fuori l’aggressività. Giudizi affrettati, colpi bassi, un po’ di “sgarbismo”. Alla fine ha votato meno della metà degli aventi diritto, forse bisognerebbe introdurre il quorum.
    Dura troppo, però. Basterebbe una settimana, secondo me. Al lunedì il tema e al venerdì si chiude col voto.

  27. segui l’ordine concordato, t.
    compreso il racconto di anfiosso e opi.
    diamo tempo a entrambi, però, per riflettere. un giorno.
    e se proprio volessero non esserci sia fatta la loro volontà.

  28. E poi…
    Uno: i ringraziamenti a E.l.e.n.a. e Marosit, socie preziose, di quelle che ti costringono a pensare, che ti obbligano a mettere da parte la cialtroneria.
    Non hanno fatto di me uno scrittore, questo no, però condividere un gioco con chi gioca seriamente è cosa buona.
    Due: ci sono, ancora una volta, degli strani meccanismi che non capisco. Forse lo spirito competitivo, forse la voglia di vetrina, ma anche quest’anno ho visto cose antipatiche, anche se alla fine ci ho riso sopra. Commenti affrettati, giudizi acidi, uno “sgarbismo” di fondo. Il buonismo non c’entra niente, si può essere anche feroci nella critica ma io preferirei un modo più lieve, in linea con lo spirito del gioco.
    Tre: dura troppo. Io chiuderei in una settimana, votazioni comprese. Darei un tema il lunedì e il venerdì stop alle danze.
    Quattro: hanno votato in pochissimi e molti hanno abbandonato il campo a metà partita. Qualcuno si è sentito censurato, forse qualcuno lo è stato per davvero. E questo non mi piace.
    Infine grazie a Remo per l’ospitalità.

    alias gippì

  29. Sono in attesa di un parere sull’ordine dei testi. Onestamente devo dire che non ho finito.
    E anche se l’avessi già fatto, togliere un testo non comporterebbe un ‘overdose di lavoro.
    Non è quello. E’ che mi piacerebbe proprio avere anche quel testo; per il testo in sé, e nella verità (e la completezza ne fa parte) di questa esperienza.
    Facciamo che quel che dirà Opi, chiuderà la questione.
    (Opi, le devo un caffè :-)

  30. E poi:
    I ringraziamenti a E.l.e.n.a e Marosit, socie preziose, di quelle che ti costringono a pensare, a mettere da parte la cialtroneria. Non hanno fatto di me uno scrittore, questo no, ma qualche utile lezione l’ho avuta.

  31. mi spiace, perché come detto da Bobboti il linguaggio di anfiosso e opi è un linguaggio fuori dagli schemi, e quindi mi sarebbe piaciuto nell’e-book, ma se anfiosso preferisce non esserci per me va bene.
    mi spiace solo per “t”, che magari aveva già impaginato.
    anfiosso, facciamo così: se “t” ha già fatto lasciamo che sia.

  32. provo con lo spezzatino. dicevo:

    A me, per esempio, è piaciuto. Divertente, con una storia che mi ricorda Charms, un linguaggio fuori dagli schemi. Forse Anfiosso considera il mio apprezzamento una disgrazia, ma tant’è.

  33. @ luciamarchitto: Ora chi ha partecipato come scrittore ed è giunto a questo giudizio di scarsa qualità dei lettori ha fatto un errore: bisognava anzitempo informarsi sui gusti e la qualità dei lettori e poi decidere se partecipare o meno.
    Sono perfettamente d’accordo, e infatti ho riconosciuto l’errore: questo non era il contesto giusto.

    @ t., io continuerei a propendere per il no. Almeno per quanto riguarda la mia parte, dato che di quella di opi non posso decidere.

  34. L’e-book comprende(rà) tutti i racconti; i primi sei più votati nell’ordine loro, gli altri in un ordine inventato da me (con un suggerimento di Remo, accolto).
    Mi dispiacerebbe molto escludere il vostro, Anfiosso. A qualcuno non è piaciuto (a me è piaciuto meno rispetto ad altre cose lette sul tuo blog, meno delle altre due idee suggerite ad Opi), altre persone l’hanno invece apprezzato (e sicuramente non per calcolo o ipocrisia).
    Un e-book dell’iniziativa che non comprenda tutti i testi secondo me non ha senso.
    Poi ditemi voi, Remo, Opi, Anfiosso, come devo fare, io eseguo :)

  35. Invece io credo che Anfiosso sia sereno e felice proprio da incazzato e pieno di sé ;) e che non ci sia di male, in effetti. Tant’é che il suo blog mi ha molto colpito e credo che comprerò “Zone umide” di cui ha scritto una trama/recensione assolutamente fantastica che io non riuscirei a scrivere mai. E dico mai.

  36. Ho visto solo adesso, posto che abbia letto bene, che l’e-book comprenderebbe tutti i racconti, con i sei vincitori in prima posizione e gli altri a seguire. Se ho capìto bene, posso chiedere (e ottenere) di escludere il racconto mio e di opi dalla raccolta? Credo che opi non avrà nulla in contrario, dal momento che non è il racconto che avrebbe voluto far concorrere.
    Grazie.

  37. “Spostò lo sguardo di qualche centimetro e incontrò finalmente i suoi stessi occhi. Erano quelli di sempre, l’identica sfumatura nocciola dell’iride, la piega obliqua del sopracciglio, l’arrendevolezza che lo faceva apparire mite e remissivo”

    …. mi è piaciuto molto, invece.

  38. Certo, Cristina, che sono soddisfatta (e aspetto il resto, sicuramente…) e lo sarebbe anche la signora contessa, se non fosse fuggita con quel seduttore del signor Lamorte!

    Grazie a Cristina per aver avuto l’idea di “Anni sereni” e di averla condivisa con me.
    Grazie a Remo per avermi gentilmente ospitata e per aver pubblicato “Anni sereni”.
    Grazie a tutti coloro che hanno letto il nostro racconto a quattro mani e a quanti abbiano lasciato il loro commento.

    Non ho votato, no. Così come, prima d’ora, non ho mai commentato. La mia è stata una scelta dettata dal quattromani dello scorso anno e non mi sono pentita, anzi!

    Buone cose a tutti.
    Un abbraccio a Remo e a Cristina.

    Paola

  39. io chiedo scusa di non aver votato, non adduco motivazioni, ma ci sono.
    il gioco mi ha come sempre molto divertita e ringrazio Remo e tutti gli intervenuti per averlo permesso.
    un caro saluto a tutti
    cri

  40. Anch’io ringrazio in primis Remo, padrone di casa gentleman appassionato e paziente!
    :-)
    Poi la mia partner di penna e tastiera e.l.e.n.a., per l’idea e le mail… bella esperienza.
    Infine ma non per ultimi coloro che ci hanno letto, apprezzato e votato. Grazie ancora.

  41. Ci sono alcuni fattori che ci inducono a valutare un testo: la correttezza del testo, intesa sia come correttezza grammaticale sia come struttura/costruzione del racconto, il tema trattato e lo stile. E’ chiaro che il “giudizio” che ne segue non può essere obiettivo perché, appunto, la forma, il tema e lo stile rientrano nel “gusto” del lettore.
    Ma, quando il gusto di un lettore incontra altri gusti di altri lettori, che nulla hanno a che vedere con interessi personali, come in questo caso, si può affermare che il giudizio da soggettivo,qual è inizialmente, diventando collettivo va a inserirsi, secondo me, in quella sfera molto particolare che si chiama qualità. Opinabile se vogliamo, circoscritta, anche, ma da quel numero di lettori per quel numero di racconti la selezione ha stabilito che quel racconto è di qualità.
    Magari gli stessi racconti sottoposti al parere di altri lettori avrebbero avuto un giudizio diverso, magari no, chi può dirlo?
    Si potrebbe dire che quei lettori non sono lettori di qualità e, per questa ragione, hanno scelto un testo che non è di qualità.
    Ora chi ha partecipato come scrittore ed è giunto a questo giudizio di scarsa qualità dei lettori ha fatto un errore: bisognava anzitempo informarsi sui gusti e la qualità dei lettori e poi decidere se partecipare o meno. Era facile in fondo, Remo sin dall’inizio del gioco aveva detto chi poteva votare e, mi pare, che tutte queste persone votanti avessero un blog o altri scritti in rete.
    Lucia Marchitto

  42. non ho approvato alcuni commenti perché non mi piace il ruolo del mediatore, specie tra persone che conosco e stimo, non mi piace.
    in questo bog ci sono stati scazzi, ma insulti mai.
    così è successo che io abbia rimosso commenti di persone che conosco da tempo o da poco e che stimo.
    buone cose a tutti

  43. carissimi, non posso dire di essermi divertita, e non per il risultato, ché mi interessa davvero poco, ma perché certe “situazioni” mi mettono molto, ma molto in imbarazzo, e sempre più mi sento fuori luogo. però posso dire che sono contenta di aver partecipato, prima di tutto perché ho conosciuto, anche se virtualmente, susanna e la sua bellezza interiore. e poi perché ho potuto trascorrere delle nottate sveglia sì, ma almeno in compagnia di un motivo positivo, e leggere i brani lo è stato.
    ringrazio remo, per l’ospitalità e signorilità, di cui non dubitavo.
    un cordiale saluto a tutti.
    simonetta bumbi

  44. Ma come è possibile rovinare questa bella iniziativa con tali e ingiustificate offese?
    Tutti abbiamo dato il nostro giudizio sui racconti, positivo o negativo che fosse. Ma non si deve estendere alle persone!
    Caso obliquo? Significa un caso diverso dal nominativo o dall’accusativo, cosa c’entra coi tempi verbali? Nella lingua parlata il congiuntivo è in disuso ma nella lingua scritta è preferibile. E, comunque, anche per un fatto certo, che sia dovuto l’indicativo è opinabile, io preferisco il congiuntivo.
    Ritengo che un commentatore “sia” un maleducato ed è un fatto indubitabilmente certo. Ma dirlo usando il congiuntivo, visto che il verbo è retto da un che, è comunque più esatto.

  45. Però.
    Superata la fase acuta di orticaria per i suoi modi poco concilianti, diciamo così, e accantonate le considerazioni che con i racconti nulla hanno a che fare, magari un pensierino – uno eh? – su quanto dice Anfiosso sui testi o sullo scrittura – sullo scrivere – potrebbe far bene a ciascuno di noi.
    Poi andiamo avanti a detestarlo, mica si offende, anzi. Lo offendono solo le cose che reputa stupide. E come dargli torto, in questo.

  46. Sono contenta di aver partecipato, di essermi piazzata tra i primi sei insieme a Fabrizio Tummolillo. Fabrizio ha ideato la storia e l’ha guidata, io gli sono andata dietro e il nostro lavoro mi è piaciuto moltissimo! Non sono presuntuosa, sono realistica! E’ stato bello lavorare insieme! Lo ringrazio pubblicamente e ringrazio Remo per l’ospitalità!
    Un saluto a tutti! Sandra Mazzinghi

  47. Concordo con la mia bravissima partner Gloria che l’unico aspetto negativo di questa gara è che sia finita, è stata una competizione interessante e divertente.
    Complimenti alle vincitrici, a tutti i partecipanti e soprattutto a Remo per la paziente ospitalità.
    Spero si replichi il prossimo anno.
    Grazie.

  48. Così sono andato a leggermi anche “Contrazioni”, che ha avuto ben 86 voti. Ho pensato che dicesse qualcosa del livello generale.
    L’ho trovato illeggibile, vorrei dire da capo a fondo se ci fossi arrivato, in fondo.
    Infatti mi sono fermato qui:
    “Spostò lo sguardo di qualche centimetro e incontrò finalmente i suoi stessi occhi. Erano quelli di sempre, l’identica sfumatura nocciola dell’iride, la piega obliqua del sopracciglio, l’arrendevolezza che lo faceva apparire mite e remissivo“.
    Ed è proprio questa frase che mi ha fatto venir male: quanto avrei preferito, per me e per l’Irene, non avere nemmeno un voto, ma nemmeno uno.

  49. Molto bene.
    Complimenti a tutti.
    Nel mio blog farò, come l’anno scorso, un rendiconto sulla scrittura a quattro mani: posterò il racconto nelle sue varie fasi e racconterò il metodo usato (a sentimento, mi pare :-) ). Chi vuole partecipare alla discussione è benvenuto.
    Grazie a Remo e ai partecipanti.

  50. Allora: è già finita! Peccato: ci avevo preso gusto :D
    Complimenti ai vincitori, mi correggo: alle vincitrici!
    Sia Francesca che io siamo molto contente del nostro piazzamento fra i primi sei. E’ stata un’esperienza nuova per noi, ma ha funzionato bene.
    Un grazie a Remo per l’ospitalità, la pazienza, la serietà olimpica con cui ha moderato il gioco.
    Gloria

  51. Allora? Quando si parte per il prossimo Quattromani? :-)
    Be’, sono contenta assai assai, non solo perché è stato gradito il nostro racconto, pure perché c’ho preso gusto a scrivere con la mia socia, che è molto ricettiva.
    Oh, con lei mi sento ispirata e poi sa aggiustare bene le mie castronerie.
    Poi qua tutto è efficiente, nessuna perdita di tempo e tutto gira a dovere.
    Bene, grazie al padrone di casa e a tutti gli opiti che mi hanno allietato con le loro scritture.

  52. Uau. Grazie :-)
    Donatella e io avevamo iniziato una prima storia, ma veniva assai lunga; abbiamo preso una settimana (pausa di riflessione) e provato con questa, nata come in quei giochi in cui si scrive una riga ciascuno. Ha portato bene, e lavorare con Donatella è stato molto divertente (sia con la prima storia che con la seconda); la ringrazio anche qui.
    Grazie mille pure a Remo, naturalmente.

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