Leggo libri, anzi no, ne inizio tre, quattro cinque, poi a fatica ne finisco uno. E non scrivo più niente, da tempo. Da giorni e giorni mi chiedo se scriverò ancora. Per la prima volta ho riletto uno dei miei 11 libri pubblicati. Lo scommettitore. Ne parlerò (credo). Adesso sto recuperando da web.archive.org i post che scrissi quando aprii il mio primo blog, Appunti. Creerò una pagina, con il copia incolla dei post più significativi.
Ecco un vecchio post. Lo scrissi il 29 marzo del 2006.
Timidezza
29 Marzo 2006
È il 1987. Torino, Palazzo nuovo, quarto piano, dipartimento di Storia. Devo sostenere l’esame di Storia del risorgimento. Ho parecchie lacune. Per esempio non ho studiato la rivoluzione americana. Aspetto di essere chiamato. Accanto a me, in attesa, c’è un ragazzo. È preparatissimo, sa tutto, così ne approfitto: e sulla rivoluzione americana mi dice tutto tutto. Insomma: è molto ma molto più preparato di me.
Veniamo interrogati insieme. Io dall’assistente (carogna) lui dal docente (Narciso Nada, il professore con mi mi sono poi laureato). Poi ci invertiamo: lui dal prof io dall’assistente. Faccio in tempo ad ascoltare il mio compagno d’attesa: le cose che mi diceva prima, ora, le balbetta, fa fatica ad esprimersi, è in crisi, capisco che rischia. Io invece me la cavo.
Finale di partita: io 30, lui 24.
Era contento, uscendo. Ma lui sapeva da 30, io da 24