Era la sera del 14 gennaio 1831.
L’orologio del Palazzo Vecchio, in Firenze, suonava le 8.
Una donna, tutta velata, della quale sarebbe stato difficile dire l’età, avendo il volto coperto, ma che pareva giovanile alle snelle movenze della persona, e alla scioltezza del passo, usciva da una casa in Piazza degli Amieri, traversava frettolosamente varie stradette, passava dinanzi alla Loggia del Pesce, e senza mai guardarsi a destra e a sinistra, entrava in quell’angustissimo e nero varco, che si vede tuttora fra due gruppi di case; e si chiama Vicolo della Luna.
Codesto Vicolo è così stretto che un bambino, mettendovisi nel mezzo, e allargando le braccia, può facilmente toccarne le sozze e sbonzolate pareti.
Incipit del libro L’assassino nel vicolo della Luna.
Lo scrisse Giulio Piccini (Jarro)…
Quarta di copertina: Queste sono le origini del “noir poliziesco italiano”, un capolavoro, quello di Giulio Piccini (detto Jarro) che crea dalla sua penna l’ispettore Lucertolo, 5 anni prima del principe degli investigatori Shrlock Holmes di Conan Doyle…