gente per bene: bastardo posto

Oggi ha fatto un gioco, Limara. Ha visto che domani il giornale esce con questo titolo in prima pagina, a caratteri cubitali: Gente per bene.
Il titolo giusto per un articolo che loda la città: laboriosa, tranquilla, vivace, con poca, ma proprio poca criminalità. Siamo lontani, leggeranno domani i lettori sulla prima pagina de «La Civetta», dalle grandi metropoli sempre più invivibili.
Limara ha preso quel
Gente per bene
e lo ha sostituito, scrivendo
Bastardo posto
Lui, ha pensato, il giornale lo farebbe uscire con questo titolo. Il numero di caratteri, spazi compresi, sarebbe uguale: sempre quattordici. Il contenuto dell’articolo no: quello che ha in mente sarebbe esplosivo.

da Bastardo posto, Perdisa Pop, 174 pagine 14 euro.


(quello sopra è stato uno dei brani interpretati da Federico Grassi, già allievo della Bottega di Gasman,; Grassi è un po’ l’anima della compagnia degli Anacoleti ).

3 pensieri su “gente per bene: bastardo posto

  1. morena, l’incipit, eccolo

    Sotto i portici, di notte passate le tre, il manichino nudo e senza sesso del negozio d’abbigliamento non si vergogna, come succede di giorno, se qualcuno, per caso, si ferma e lo osserva.
    E’ una notte di marzo. Sta diluviando.
    In questo momento Paolo Limara, fissando la vetrina col manichino nudo, ha appena incrociato i suoi occhi. Non l’ha fatto apposta, non avrebbe voluto, eppure è successo. Fissando le palpebre di plastica, socchiuse e spente del manichino, è successo che Limara ha visto i suoi, di occhi, persi come due monete nel tombino, bersagliato dalla pioggia e che, proprio adesso, è stato scosso violentemente da un’auto in corsa.

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