il buio oltre la finestra

hai lavorato, cresciuto figli…
sembra passata un’eternità, sembra un sogno.
c’è il presente, ora.
una casa di riposo per non autosufficienti con poche risorse e le famiglie indaffarate con figli e altro.
ti cambiamo il pannolone quando si ricordano di te.
il tuo cazzo e il tuo culo sono degli ornamenti inutili, ormai.
ti danno da mangiare il “pappone”, frullano tutto insieme, minestrone e budino, cos’ loro non perdono tempo e così tu hai tutte le vitamine e quel che serve all’organismo, insomma, potrai continuare a campare ancora un po’: accontentadoti di guardare, ogni tanto, oltre la finestra.
il tuo vicino di letto ha l’alzheimer: sta meglio lui.

Leggendo questo post di Giulio Mozzi a me è venuto in mente tutt’altro.
Non potevo commentare, sarei andato OT.