Vicolo del precipizo: pubblicità, piccola però
– Su Adnkronos.
– Margherita Fratantonio, recensione su Fuori le mura.
– Antonio Ferrara, intervista.
– Paolo Franchini, intervista (già segnalata in questo blog).
Tre presentazioni, per ora, in programma: a Torino, Bologna, Roma. Qui le date e le informazioni (su Vicolo del precipizio e su altri libri usciti per Perdisa).
Il libro esce mercoledì 9 novembre.
Nell’aletta di copertina non c’è scritto che è il libro dei libri. Non sto facendo pressioni affinché venga recensito (certo, mando e faccio mandare copie in giro). Farò presentazioni dove mi invitano. Ho ricevuto le copie omaggio (dieci mi pare) dalla casa editrice, ma ancora non ne ho data una a mio padre e mia madre: gli viene un mezzo coccolone quando capiscono che, almeno un po’, dentro il libro ci sono loro e le storie che mi hanno raccontato. Non ho dato una copia nemmeno a mia sorella. Quando qualcuno mi chiederà una dedica penserò A) che avrei bisogno di qualche minuto per scrivere qualcosa di sensato e B) che ho una grafia illeggibile (tanti, poi, mi chiederannoo: Che c’è scritto?).
Non diventerò ricco e famoso, con questo e altri libri. Di diventare ricco non mi è mai importato. Di diventare famoso forse sì, quando ero giovane e scemo. Sull’essere famosi. A Vercelli mi conosce un po’ di gente perché dirigo il giornale storico della città. Bene, faccio di tutto per evitare incontri pubblici, cene. Se deve scegliere tra due bar, vado in quello dove penso che non mi conoscano. Quando posso vado in posti dove nessuno mi conosce.
Buongiorno.
Buongiorno.
Come va?
Mah, insomma.
E torno spesso (prossima tappa la farò a capodanno) a Cortona, il mio paese, il paese dove c’è Vicolo del precipizio, ma dove non mi conosce quasi nessuno. Forse ci sarà una presentazione, a Cortona. In primavera. Sempre che i cortonesi non trovino il libro troppo irriverente.
Comunque, la quarta di copertina di Vicolo del precipizio, mi piace.
Il direttore di Perdisa Pop, Antonio Paolacci, ha scelto queste righe del libro.
Quando ripenso alla mia vita mi giro dall’altra parte. Penso ad altro. Così facendo, rischio di dimenticare persone e storie che invece vanno ricordate, perché alla fin fine, l’hanno resa più bella, la mia vita. Vanno coltivati i ricordi, ha ragione il babbo, che si è fatto vecchio. Già lo so: rincorrendoli, mi farò male.
(Dimenticavo. Ho appena finito di scrivere un dramma teatrale. Un testo teatrale che è anche un giallo. Una storia di sesso e tradimenti e sangue. Nulla di nuovo, insomma. Oddio, l’ambientazione è strana, originale (spero). Buia come la pece. E’ il primo testo teatrale che ho scritto. Dal momento che è breve (30mia battute) penso che non interesserà mai a nessuno. Però ne sono soddisfatto).
grazie a tutti coloro che segnalano; è il passaparola degli scrittori da 1000 copie se va bene, questo. segnalazione anche su milano nera
http://milanonera.hotmag.me/?p=7530
Anche io segnalo…
Caro Remo, ignoro completamente le superstizioni del mondo editoriale ( come il viola per la gente di teatro ecc…) però, a mio rischio e pericolo, ti arrivi un marchigiano IN BOCCA AL LUPISSIMO!!
OVVIAMENTE un testo teatrale “che non interesserà nessuno” mi incuriosisce moltissimo.
Un salutone.
Caro Remo,
sei un grande. Segnalo l’uscita sul blog!
Mary
Buongiorno, come va?
Pare bene, direi..:-)
Idem…
in bocca al lupo, remo!