Venerdì 11 novembre, Repubblica, Torino, Massimo Novelli:
Torino e soprattutto la Toscana. Cortona ripercorsa nei ricordi della gioventù, nei volti del padre e della madre, degli amici e degli amori, inseguendo i fantasmi dei fatti di cronaca nera che funestarono il paese. E poi uno scrittore prima in crisi, autore di un solo libro, che facendo i conti con la memoria e con se stesso ritorna a scrivere, incrociando i capitoli del suo “Vicolo del precipizio” con la propria esistenza al presente.
Ecco in estrema sintesi il nuoivo romanzo di Remo Bassini, narratore di talento consolidato, che per sbarcare il lunario dirige a Vercelli il giornale “La Sesia”. Un bel libro, in ogni caso. E’ una riflessione sul mestiere di scrivere e di vivere, ma è anche un racconto che ha il profumo antico e di terra bruna del toscano che il protagonista della storia e il suo stesso creatore fumano, così come riescheggia il suono di una vecchia ballata popolare udita tante volte da bambino: quella che canta la morte della dantesca Pia de’ Tolomei, «negli anni che dei Gualfi e Ghibellini/ repubbliche a quei tempi costumava,/ batteano i Cortonesi e gli Aretini,/ specie d’ogni partito guerreggiava».
Bassini, ancora una volta, si conferma scrittore fuori dal coro e dalle mode, profondamente morale e civile nel senso pieno che Vincenzo Gioberti, più che un secolo e mezzo fa, dava al suo “Primato” degli italiani.
(Vicolo del precipizio, Gruppo Perdisa Editore, 194 pagine, 14 euro)
wowow. felicità e leggerò appena torno!!
ciaooo in bocca al lupo
chicca
Mi piacciono soprattutto le cose che dice di te, sull’etica dello scrittore… complimenti, sarei orgogliosa di una recensione così!
Proprio una bella e concisa recensione! :-)