Mi è venuto in mente un libro letto negli anni 80-90, non ricordo. Il titolo è: Il teatro, dopo. L’autore si chiama Fersen.
Erano i tempi in cui il teatro lamentava il lento espandersi della televisione su tutto. Contrapposta al teatro (vado a memoria) la televisione crea confusione con la sue “sovrapposizioni di immagini”.
Un’immagine dietro l’altra, a ripetizione, cosa resta?
Ieri mi sono messo a guardare una serie di Netflix. Ho una predilezione per le srie francesi. Ma a un certo punto mi sono accorto che, punto primo, l’avevo già vista e, punto secondo, l’avevo dimenticata.
I pochi sceneggiati che vidi quando la televisione era fatta di due canali in bianco e nero più la svizzera, invece, li ricordo tutti.
Ci stanno distruggendo i ricordi.