Oltre le mura, una volta etrusche poi medicee, dopo Porta Colonia, l’ingresso principale di Cortona, uno spiazzo che dà verso Santa Maria Nuova (santamarinova, in cortonese), una settimana fa avvolta tra le nuvole, a tratti come sospesa
Giorno: 6 gennaio 2011
Bastardo posto recensito su Argo
La malvagità dell’indole umana pervade il romanzo, le tenebre ne sono una puntuale e appuntita metafora. Così come il manichino nudo e senza sesso, l’unico che non distoglie mai lo sguardo dalla strada. Niente sesso, niente bassezze umane, niente coscienza: l’unico modo per sopravvivere in un bastardo posto.Negli edifici sotto il portico ci sono le crepe nei muri; crepe che sanno di lenta logorazione ma che uniscono gli edifici e le loro storie come vecchie ferite. Qual è la partenza e quale l’arrivo, si chiede Limara, che non lo saprà mai. I personaggi feriti si muovono in atmosfere surreali, di notte sotto le crepe, feriti come i muri per vergogna, per paura, per amore, ma non solo.
Un passo della recensione, di Silvia Agogeri, apparsa su Argo.
E buone cose