Grazie, ma non ho voce in capitolo io

Anni fa, mese di agosto, sono a Cortona, è una domenica pomeriggio, tanti turisti, trattorie e ristoranti sono esauriti, io però ho prenotato. C’è un cambio di programma, deve vedere delle persone in una località sul lago Trasimeno, e quindi devo disdire. O forse no.

Una coppia molto giovane, meno di trent’anni insomma, con un bimbo o una bimba di un paio di anni mi domanda: Dove si può andare a mangiare qui a Cortona? Non faccio in tempo  a rispondere, che il ragazzo viene richiamato da qualcuno; si allontana di qualche metro, ah ecco, sta parlando con degli amici. Noto che lui è molto esuberante mentre lei è timida, sta in disparte con il bambino o la bambina per mano.

Dico quindi alla ragazza che la sera è tutto prenotato, ma se vogliono posso cedere la mia prenotazione. La ragazza mi sorride, poi si volta, vede che suo marito sta ancora parlando, e piano piano e con un pizzico di vergogna (ma senza abbassare lo sguardo) mi dice: Grazie, ma non ho voce in capitolo, io.

 

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