Due cose. Un Santo e un Re di cui non so il nome e i libri dimenticati

Pensieri in libertà (che scrivo dopo giorni e giorni dedicati solo ed esclusivamente alla stesura del libro Il sentiero dei papaveri, terminato stamattina alle 11,19. Riprenderò in tarda serata, con la prima revisione).

È per questo che negli ultimi giorni ho scritto poco e niente, qui (o su facebook).

Il primo pensiero non è un pensiero ma un appello a tutti coloro che conosco o la storia medievale o la storia dei santi.

Mi servirebbe per il libro.

È stata infatti una delle idee di partenza.

Allora, anni fa ho seguito un corso di meditazione con un sacerdote, che conosceva bene tanto il Vangelo quando tecniche di meditazioni di origine indiana.

Ci fece un racconto, questo.

Un giorno il Santo (?) fu ricevuto dal Re (?), che volle metterlo alla prova. Ordinò a un suo consigliere (?) si sedersi sul trono, al posto suo. Lui si sedette defilato, in disparte. Ma il Santo non ebbe dubbi quando entrò: non guardò colui che era seduto sul trono regalo ma il Re.

Qualcuno sa chi era il Santo e chi era il Re?

Non si trattava di un miracolo, disse il sacerdote. Si trattava di “saper vedere”.

Concorsi, premi letterari, saloni eccetera.

Uno scrive un libro, a meno che non sia un capolavoro o divenga un best seller, o uno di quei libri che, giustamente, sopravvivono al mercato, quel libro scritto e pubblicato o da una piccola o da una casa editrice media è moribondo, due anni dopo dopo è morto e sepolto.

Sarebbe bello (e ci sto pensando) se venisse organizzato o un concorso o un salone dedicato al libro dimenticato. Così, per dare un po’ di fastidio all’epoca dei libri usa e getta come fossero lamette.