Attenda un «attimo», mi dicono.
Resto così solo nella sala dove si attende d’essere chiamati. Una sala d’attesa a me nota: anni fa per lavoro, poi per un paio di vicende personali, la perdita di mio fratello e la perdita del portafoglio.
Mi ricorda soprattutto la morte di Moreno, la sala dove i carabinieri della mia città ti fanno attendere.
E’ metà pomeriggio. E’ difficile che io veda e viva la città di pomeriggio. La vedo al mattino, dieci minuti da casa alla redazione, la vedo la sera, quando è giù buio, e mi concedo una passeggiata per mezz’ora.
Oggi, andando dai carabinieri, ho visto che le persone e le vie sanno di primavera.
C’ero solo io, in giro, con una sciarpa inutile.
Avevo però gli occhiali da sole, li metto anche quando nevica: ho la lacrimazione permanente, è da quando avevo sei anni che piango… senza motivo e senza che nessun oculista mi sappia spiegare il perché.
Poi mi danno un tono, poi mascherano la mia timidezza inspiegabile: nel senso che a volte c’è a volte no, per nulla.
Comunque.
In caserma faccio in tempo ad allacciarmi le scarpe e un paio di chiamate col cellulare: l’«attimo», all’incirca, dura un quarto d’ora.
Poi il solito rituale.
C’è una denuncia. Diffamazione a mezzo stampa.
Una più una meno…
Vedo che questa è stupida, cattiva, inutile. La prima cosa che faccio, quando vengo querelato, è mettermi dall’altra parte.
I giornalisti sbagliano e, quando sbaglio, è giusto che io paghi.
Stavolta non è così.
Comunque. E’ sempre primavera quando esco, però non la guardo in faccia, alla primavera. Vado di fretta.
Oggi avrei voluto scrivere un post sui miei libri (Dicono di Clelia parte seconda), oggi avrei voluto rileggere per l’ultima volta le bozze di Bastardo posto, prima che il libro vada in stampa.
Una delle due cose le farò stanotte (probabilmente le bozze).
Non c’è mai tempo per fare tutto.
Ma che sia primavera, comunque, è una gran cosa.
Ne sta entrando un po’ dalla finestra che ho alle mie spalle, ora.
La finestra del maresciallo che mi ha ricevuto, invece, era chiusa, chissà perché.
Buona giornata

:)
scusa, Remo, per l’uso improprio del mezzo ma quando vedo Silvia non resisto ;)
e buon pomeriggio a tutti
Ci piace comunque una mucchia quest’omo!:)
Comunque: ciao Morena:)
Remoooooo mi dai lezioni?
Abbracci
@ silvia
anche a me piace una mucchia, lo sai :-)
comunque.
e buona domenica a tutti. sole pieno oggi
Ciao Remo
grazie per le belle parole che oggi non è giornata di belle parole, nel senso che, lavorando su cose scritte da me, non me ne sono dette, anzi.
carta vetrata
bello
A me piace una mucchia quando scrivi Comunque.
Si apre un universo ogni volta, poi.
Concordo con entrambe le signore che mi hanno preceduta:) Qui è uggiosetto assai, e pure un po’ freddino ma è in arrivo la “ragazza” si sente nell’aria.
Il tempo passa, sempre.
Comunque.
(Io comunque non lo so usare bene come te)
Ciao Remo:O)
la primavera verrà comunque.
la primavera fatica a uscire oggi: acqua e cielo grigio qui
ciao remo :-)
Stamattina ero incazzato, apro la posta e ti trovo questi auguri : Auguri per… una primavera meravigliosa, mi ha messo di buon umore, in 54 anni non avevo mai ricevuto degli auguri così belli.
Dal primo di aprile sono 4 anni che dirigi la Sesia, con le querele ci hai fatto il callo ormai, ti giro gli auguri per la primavera e buon lavoro.
prima a cortona, poi a vercelli. le lacrime agli occhi le avrei anche io :-)
Apro la giornata interrogandomi sul perché della finestra chiusa del maresciallo.
Ora gli uccellini stanno intensificando il cinguettio: è proprio primavera. Si sente dalla finestra (chiusa).
Ciao Remo, buona giornata