bastardo posto

Scheda

Paolo Limara, giornalista, vaga di notte sotto i portici della sua città. Nel suo passato un incarico di caporedattore e un’indagine sulla misteriosa sparizione di una donna e tre bambini; nel suo presente solo la notte, una carriera che è crollata a picco e il desiderio, mai sopito, di trovare la verità. Intorno a lui una girandola di personaggi e indizi sono le tessere di un ambiguo mosaico difficile da ricostruire: figure inquietanti, come Filippo Tuddia, il mafioso venuto da lontano, intoccabile e “senza sesso”; o vite distrutte, come quella di Marina, la grande accusatrice, morta in un incidente d’auto dopo aver strenuamente sostenuto che le sparizioni fossero in realtà quattro delitti.
Nessuno ricorda, nessuno indaga, nessuno dice: chi potrebbe far luce sull’accaduto non vuole o non può parlare, come il giovane prete imbavagliato dal segreto della confessione. Finché proprio la notte regalerà a Limara un incontro importante: una donna, Viola Rodesi, vittima di Filippo Tuddia e dei videopoker, può essere la chiave per scoperchiare il vaso di Pandora…
Bassini firma un giallo in cinque notti, cupo, amaro e avvincente, dedicato ai calpestati, alle vittime dell’ingiustizia, spesso infangate, derise, sole e condannate al silenzio, contro il potere più forte: di quelli che, in un bastardo posto, contano per davvero, e di cui nessuno sa.

Quarta di copertina

Fra evocazioni di Dashiell Hammett, quello di “Piombo e sangue”, e atmosfere alla Georges Simenon, Remo Bassini continua a orchestrare con lucidità e sapienza narrativa il suo nero canto dolente della provincia italiana. Dopo la politica marcia e il potere corrotto degli altri suoi ottimi e avvicenti romanzi, in “Bastardo posto” è di scena anche la mafia. Un inferno in terra – quello che ci racconta Bassini – dove raramente c’è redenzione.
Massimo Novelli
(La Repubblica)

(240 pagine, euro 9,90
a maggio in libreriHo aggiunto in neretto il completamento dell’aletta di copertina (ore 13,54).