nello zaino, girando per Roma, ultimo giorno.
“Vi-o-let-red”, compitò muovendo le labbra allo speccchio e ammirandone l’affetto. Teneva in mano il rossetto rosso sangue. La bocca truccata sembrava ritagliata nel velluto e a Jack, che era in garage a lavorare sulla macchina di suo padre, sarebbe piaciuta. Attraverso le finestre aperte sula calura opprimente sentiva il ruggito dell’acceleratore e il gracidio della vecchia radio.
Laura Costantini e Loredana Falcone, Viole(n)nt red, Bietti
Caro Alec
se non hai distrutto questa lettera appena riconosciuta la mia grafia sulla busta, è segno che la curiosità è più forte dell’odio O che il tuo odio ha bisogno di nuovo combustibile.
Amos Oz, La scatola nera, Feltrinelli.
queste righe, invece, son tratte da una prima pagina…
ad ammonizione del lettore: che in questo libretto che s’intitola alla memoria appunto si dispiegano gli inganni – volenti o nolenti o dolenti – della memoria. E forse anche della mia
scrive Leonardo Sciascia.
Il libro è Il teatro della memoria (Adelphi) ed un ricostruzione che Sciascia fa, basandosi su articoli e dcumenti, sullo smemorato di Collegno. Si è tornati a discutere dello smemorato, dopo il recente sceneggiato in tv. Canella o Bruneri?
Per Sciascia è Bruneri; se effettueranno la prova del Dna, vedremo. (Anche per me, leggendo Sciascia, è Bruneri).