Ha ancora un sorso di vino nel bicchiere, il mio vecchio. Sta parlando, sta raccontando qualcosa, io però sono concentrato su quel suo bicchiere e so che se lo gusterà quel resto di vino e penso che mio padre è strano: alcune cose le cambia sempre (elettrauto, meccanico, elettricista, macellaio, banca dove è costretto ad avere un conto corrente per rivecere una piccola pensiona di quando faceva il boscaiolo in francia) altre invece no (il libretto di risparmio postale, sempre lo stesso posto dove andare al mare, ossia Follonica, e cantina sociale, che sta a Casorso, dove andare a prendere il vino, poi da imbottigliare).
Quando mi mette ad ascoltarlo mi son perso qualcosa…
Sta raccontando di essere stato in una concessionaria di auto (non so quale non so nemmeno il perché, dal momento che ha una Fiat Uno da vent’anni e forse più) e di aver visto una donna piangere.
Ha portato la sua macchina, una Punto del
(non ricordo l’anno, ero ancora piuttosto distratto)
con tredicimila chilometri, una bella Punto, ha chiesto quando gli davano e quando ha sentito che gli davano solo duemila euro si è messa a piangere…
Come si è messa a piangere?, interrompo
Oooh… (pausa), poi (altra pausa) è venuta da me e mi fa, me la prenda lei, me li darebbe duemilaecinquecento euro?
E tu?
Io mi sono scusato… non è per i duemilacinquecento euro, è che son vecchio, va a sapere quanto guido ancora, a me va bene la Uno, quando la Uno si ferma io piglio e vado in bicicletta
Ma piangeva?
Piangeva
E aveva bisogno di soldi?
Sììì (guardandomi torvo)
Ed era giovane?
Era giovane, sì.
E com’è finita?
Che ha accettato i duemila euro, che poteva fa’?, ma avessi visto come piangeva.
(Non ho poi fatto caso se e come abbia gustato l’ultimo sorso, il mio vecchio)
Poche parole, un dialogo, un bicchiere di vino e ne esce la foto di quanto ci accade intorno, della crisi che stiamo vivendo facendo finta di non vederla. Grazie Remo
amo i dialoghi. significa che si conoscono le persone.