Entro nella chiesa che credo vuota, al bimbo piace entrare nelle chiese così sente l’eco della sua voce, dirà ah-ah-ah, io al bimbo dirò, non urlace Cico (ché poi alla mamma fai fare figuracce quando ti porta a messa), ma tanto lo so che lui non mi ascolterà, e invece no, stavolta mi ascolta, sarà che è una grande chiesa che mette soggezione, così non mi molla la manina e procediamo, silenziosi, e mentre procediamo vedo, nella penombra, due teste, un uomo e una donna, la testa di lei è inclinata su quella di lui, stanno bisbigliando “cose” ma quando il bimbo emette il suo primo ah i due si girano di colpo a guardarci, spaventati quasi.
Io procedo, il bimbo è attratto dai ceri, ne accendo uno, metto due euro, poenso che forse son troppi ma va bene così, e mentre porto via il bimbo, perché lui il cero lo vorrebbe portare via e quindi protesta, dico alla statua della Madonna, Mi raccomando, se esisti proteggilo.
E poi camminiamo, ancora un po’, la chiesa è sempre vuota ma il portone è aperto, c’è la primavera fuori, quindi dico al bimbo Vieni, ché andiamo a vedere gli uccellini, ma lui niente non mi ascolta, vuol continuare a girare tra i banchi, fare ah-ah-ah.
Quando si decide si decidono anche loro, i due visti prima, forse perché in chiesa sono entrati dei turisti. E li incrocio per un attimo, proprio mentre guadagno l’uscita. Lei davanti, lui dietro. Io guardo lei, lei guarda il bimbo. Ha gli occhi lucidi.
Io giro a sinistra, verso il centro della città, anche la donna. L’uomo, invece, va a destra, verso la stazione.