Sono a Cortona, ho appena fatto la spesa, quanto mi serve per il pranzo, giornali, sigarette.
Per pranzo ho preso pecorino di Pienza media stagionatura, dei grossi carciofi sott’olio, pane toscano e Nero d’Avola.
Per strada ci sono due donne che stanno rincasando, avranno settanta e forse più anni.
Si stanno facendo gli auguri.
A voce alta (come si usa a Cortona).
Finita la tiritera del salutami questo e quest’altro una dice:
Allora ci si vede.
E l’altra: Mah speriamo.
E ridono. Potrebbero salutarsi, lasciarsi così e andare incontro ai preparativi pasquali, invece quella che ha detto “Mah speriamo” dice a quell’altra: “Ma hai saputo della pora Rosa, l’han trova morta in casa”.
E ripigliano a cicalare.
(Non è un racconto, è tutto vero, salvo il nome, Rosa, che è inventato; si chiamava così mia nonna paterna, che riposa nel camposanto di Cortona).
Più bello un siparietto serale. Una giovane coppia, in auto (una Smart) domanda a un pensionato se sta arrivando la Processione del venerdì santo.
Non siamo di qui, precisano (e in effetti l’accento è nordista).
Lui li guarda e dice, Arriva arriva, ma fate attenzione, son tutti del partito comunista.
I due si guardano increduli e poi guardano l’uomo che si incammina: devono chiedere indicazioni ad altri.
Io per la cronaca ero fuori da una trattoria a fumare. Verdure sott’olio come antipasto, gnocchi con carciofi e taleggio di primo, due bicchieri di Chianti, cantuccini e vin santo prima del sipario.
Mi sono allontanato dalla piazza mentre arrivava la banda e la Processione comunista del venerdì santo.