… era una fallita, un’etichetta che, del resto, potrei applicare a me stesso

Si avvicina marzo (I giardini di marzo si riempiono di nuovi colori, cantava Battisti) e oggi è sabato, ma tutto è coperto dal tempo del covid.
Stasera, quindi, dopo aver portato a spasso il cane e dopo aver cenato (melanzane impanate e pasta integrale all’arrabbiata) leggerò. O ri-leggerò… Che è un po’ come viaggiare.

Non l’ho mai conosciuta da viva. Lei, per me, esiste solo attraverso gli altri, nell’evidenza delle loro reazioni alla sua morte. Scavando a ritroso e attenendomi ai fatti posso dire che era una ragazza triste e una puttana. Nella migliore delle ipotesi era una fallita, un’etichetta che, del resto, potrei applicare a me stesso.
Dalia nera, James Ellroy

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