Ciao Lela

«Ti sto leggendo, sono proprio curiosa di sapere come va a finire…».
Le tre di notte, sto per andare a dormire. Le mie quattro ore di sonno. Su una delle mie pagine su facebook (ne ho creata una per ogni libro) leggo questo messaggio.
E penso, e mi chiedo: Lela come stai? Da quanto tempo…
Da quanto tempo che non ci scambiavamo saluti e commenti. C’era stima reciproca. Dal 2012 fino a…
Sono sulla sua pagina. Vedo la sua foto: il suo profilo, Lela guarda avanti.
Leggo alcuni commenti: Lela non c’è più. Da mesi, forse da maggio.

Passo un’ora a leggere i suoi post, anche vecchi, poi vado a dormire, con l’amaro in bocca.
La follia di facebook: arrivi a 5000 contatti, ma è da tempo che dici che sarebbe meglio averne 50, 100, non di più.
In quei 50, 100 lei, Lela, ci sarebbe stata…
(…ci saresti stata per la tua dolcezza, per le nostre affinità…)
Era più giovane di me, era una bella persona, credo sia morta per una crisi respiratoria, forse Covid.
E non mi ricordo e mi spiace non ricordare quand’è che abbiamo cominciato a sentirci.
Era meglio il mondo dei blog. Pochi contatti, sapevi.
Sulla sua pagina ho solo scritto: Manchi, ciao.