Gli errori più grandi in tanti anni di scrittura.
Questo lo sfumo…
Stavo per per firmare un contratto con una buona casa editrice, un’agente con cui sono in contatto (stava per diventare la mia agente) mi dice: Aspetta, credo di poter trovare di meglio. Non aspettai (ma, siceramente, non so come sarebbe andata a finire.
Sono finalista per il libro dell’anni di Fahrenheit, con Lo scommettitore (Fernandel). Mi telefonano da Radio Rai tre (Ma come il suo editore non lo ha informato?), mi dicono di andare a Roma, il giorno dopo. Un po’ per pigrizia e un po’ per timidezza non vado. Il giorno dopo ascolto la radio, in diretta, con i finalisti. Io non vengo citato. Colpa mia.
Poi.
Luigi Bernardi mi scrive che a lui Bastardo posto è piaciuto, e quindi, se sono d’accordo, posso pubblicare con Perdisa Pop. Due giorni dopo si fa viva un’altra casa editrice, di medie dimensioni, più importante di Perdisa. Rispondo che ormai sono in parola con Bernardi (ma so che se gliene avessi parlato probabilmente lui mi avrebbe consigliato di pubblicare con l’altra casa editrice). Ma è un errore a metà. Perché sono contento che Bastardo posto sia uscito per Perdisa (con Bernardi e con Perdisa mi sono trovato bene).
Vegan. Le città di Dio (casa editrice Tlon). La mia agente (Juliane Roderer) mi dice che il titolo è sbagliato, dal momento che è (soprattutto) un giallo c’è un “Vegan” di troppo. E mi consiglia di intitolarlo “Le città di Dio”. Non le do ascolto, ma poi, ripensandoci, penso che avesse ragione.
Ultimo libro, La suora, Golem edizioni. Da Golem mi chiedono: è un giallo o un normale romanzo? Prendo tempo, poi dico: Un giallo. Forse è più un romanzo che un giallo.
Ma l’errore più grande è dentro la mia testa. Piccolo racconto. Firmo un contratto in cui non è definita la data di uscita del libro. Esce tra sei mesi o al massimo tra un anno, mi dicono. Passa un anno, niente, ne passano due, niente. Scrivo qualche mail: nessuna risposta. Esce al terzo anno.
Chiedo (informalmente): Perché tanto ritardo? Ho visto uscire libri che vi sono arrivati in lettura dopo il mio. Risposta (informale): Non è stato abbastanza insistente. Si prenda un agente, è meglio.
(Lunedì 22 andrò al salone del libro, mi devo vedere con un agente. Spero di concludere).
Istruttivo. Peccato che gli errori li scopri solo dopo che li hai commessi🤪