pensieri sparsi in rete

Se va avanti così dovrò scovare una maga, brava però: che mi tolga il malocchio.
Tempo di sfighe, queste.

In redazione, prima.
Una signora di 45 anni telefona. Vuole scrivere un’altra lettera. Sarebbe la terza, questa. Nelle due precedenti invocava un lavoro. In questa che ha preannunciato, e che vorrebbe che fosse pubblicata senza firma, deve invece denunciare: che lei non ha trovato lavoro, mentre invece tanti extracomunitari sì.
Sono stufo di questa ignoranza, che però persite.

Oggi presento Vicolo del precipizio a Vercelli.
Vercelli, per me, è “cosa diversa”. La gente vede in me il direttore del giornale più importante. Mi stimano, credo, per le battaglie, il coraggio, perché la porta del giornale è aperta a tutti. Ma il libro e lo scrivere son “cosa diversa”.

E per sdrammatizzare.
All’ospedale a trovare mia madre, alcuni giorni fa. Una vicina di letto sta mangiando delle polpette. Con poco appetito.
Mamma cosa stai mangiando?, domanda la figlia.
Polpette di merluzzo, dice lei.
Per questo non guarisci, dice la figlia.
Serissima.

Il mondo è grigio il mondo è blu, recita una canzone dei miei sedici, diciassette anni.
Sta a significare che se il mondo è blu (per noi) è comunque grigio (per altri): Insomma, blu per tutti e blu per sempre non sarà mai, il mondo.

Lascia un commento