Cosa penso veramente dei miei libri

Questo non dovrebbe essere un post, in effetti sono appunti miei, personali, che ho trasformato in post. Appunti un po’ amari.
Ho dato un voto ai miei 14 libri, con questo criterio: i migliori sono quelli che rileggerei, i peggiori sono quelli che o riscriverei o modificherei. (Seguono alcune considerazioni.)

La suora, La donna di picche, Bastardo posto: 9
Lo scommettitore, Forse non morirò di giovedì: 8
La donna che parlava con i morti, Il bar delle voci rubate: 7
La notte del santo, Buio assoluto, Vegan-Le città di Dio, Vicolo del precipizio: 6
Dicono di Clelia: 5
Tamarri: 4
Il monastero della risaia: non so, dovrei rileggerlo.

Allora.
I libri che hanno ottenuto riconoscimenti sono due: Lo scommettitore, libro del mese Fahrenheit e finalista del libro dell’anno nel 2006 sempre Fahrenheit. E Forse non morirò di giovedì, primo (ex equo) al Premio Città di Cattolica. 

Il libro che ha venduto di più è La donna che parlava con i morti, edito da Newton Compton. Merito esclusivo della distribuzione e anche un po’ di tante recensioni. Il libro è stato ristampato da Il Vento antico, che è l’edizione che consiglio. Un amico mi ha detto: Ho trovato La donna che parlava con i morti della Newton in una bancarella a tre euro, che dici? Gli ho risposto: non prenderlo, troppi refusi.

Vegan Le città di dio è, a mio avviso, un buon giallo. Nel libro tratto anche di alimenti che funzionano più delle medicine. Ecco, di questo argomento vorrei rivedere alcune cose (e poi è sbagliato sia il titolo, colpa mia, bastava “Le città di Dio”, sia quanto riportato dall’editore in quarta di copertina: il libro non si rifà a The China study. Errore dell’editore ma anche mio perché dissi che sì, andava bene).

Ritengo che tra La donna di picche e La suora siano due buoni libri. Il primo nel 2019 è arrivato semifinalista in due premi di un certo spessore (a cui partecipano tanti autori di grandi case editrici). A questi due premi ha partecipato anche La suora, poco tempo fa. Niente. E quindi: o La suora è meno bello de La donna di picche, oppure contra il peso specifico delle case editrici (Fanucci, Golem).

Sono affezionato al libro Tamarri; sono racconti, in gran parte pubblicati sul vecchio blog. Historica (Giubilei) mi chiese un libro, e io gli mandai Tamarri, senza rileggere, senza editing. Peccato.

Quattro considerazioni finali.
Recensioni a parte, in genere i libri che sono stati maggiormente apprezzati non sono gli stessi che apprezzo maggiormente io. Ho ricevuto mail entusiaste soprattutto per Forse non morirò di giovedì e Il bar delle voci rubate.

Sbattersi per scrivere e poi pubblicare nella piccola editoria serve a poco. 

Eppure (terza considerazione) mi piacerebbe trovare un editore anche piccolo che ristampasse Bastardo posto.

Terza, ultima amara considerazione: i tre libri da cui mi aspettavo di più han fatto… acqua. Oddio, La suora è uscita da 6 mesi, ma 6 mesi per il mercato editoriale sono un’eternità.