La suora recitata

Il 22 ottobre in un piccolo paese vicino a Vercelli presenterò La suora (insieme ad altri due autori vercellesi: Franco Ricciardiello e Simona Matraxia.
Abbiamo già fatto una presentazione a tre (Qui).

Ci hanno chiesto degli estratti che verranno recitati.
Nei miei libri credo che ci sia molto l’influsso del teatro. Quando scrivo è come se li vedessi e li sentissi i miei protagonisti. Se parlano lentamente ci saranno più virgole, se vanno di fretta ce ne saranno di meno e ci saranno i tre punti che in genere sono da evitare.

Ho scelto questi brevi brani

Le ossessioni non sono mai belle, eccetto Nora.
Orta San Giulio, dieci anni fa, una sera di gennaio. Non avevo voglia né di camminare né di salire in camera…
Guardai Nora senza voglia di guardarla. Protetto da una cuffia gialla, un viso sottile, non brutto, ma insignificante.
Se cerchi compagnia per questa notte hai sbagliato persona, fu il primo pensiero…

(due ore dopo…)

Arrivò il quinto e ultimo pensiero: adesso ti bacio.
«Anche io sto per cambiare vita» sussurra Nora, abbassando gli occhi. Ma poi la rialza. Il suo viso, adesso, è un volto fiero.
«Tra un mese diventerò una suora dell’ordine benedettino. Andrò a vivere nel monastero dell’isola di San Giulio.»
Mi manca il fiato, «Ah, ho capito» dico. Poi devo avere aggiunto altro, parole inutili che non mi importa di ricordare.
«Ah ho capito» è l’ultima frase di un film con un finale che non ti aspetti.
Non riuscii a prendere sonno, guardavo la porta. Nora era così vicina. Mi alzai, uscii dalla stanza e mi diressi verso la sua. Non bussai, rimasi lì per un po’, indeciso.
La sveglio con un colpo di tosse, con un urlo?
Avrei voluto, invece tornai nella mia camera, sconfitto.

(… anni dopo)

Sì, sono mentalmente instabile, perché la mia vita è stata segnata dal suicidio di mio padre, perché non sono più un salentino ma nemmeno un valsesiano, perché ho mollato l’insegnamento per diventare non so bene ancora cosa, perché ho avuto rapporti con una donna più grande di me e non ho rapporti stabili con le donne in genere, perché cammino di notte anche qui, in alta Valsesia, dove di notte si dorme perché ci si sveglia presto, e poi sono mentalmente instabile perché camminando sui sentieri, oppure steso sul letto nella mia baita, di notte, guardando il camino, spesso parlo da solo, e magari sussurro «Grazie, grazie, grazie Romolo» che infatti può sembrare una frase da pazzo, certo, se non si sa che a me ripetere quella frase serve… per ricordare la persona che amo di più al mondo, ed è una cosa, questa, cioè amare una suora conosciuta una sera di dieci anni fa quando non era ancora suora, da persona instabile, lo so, ma …
Avete spiato i miei sogni?


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