Non provo nostalgia per i miei vent’anni. Provo nostalgia per altri momenti della mia vita, magari di ribellione, di ribellione al tram tram, alla noia, ma non è di me che voglio, scrivere, ora, parlando di nostalgia.
Mi manca una vecchia stazione, per esempio. L’hanno demolita, rifatta: quella di ora sembra una metropolitana. Mi manca, di notte, il silenzio interrotto dal passaggio del treno, ora soppresso.
Erano parte della mia vita quella vecchia stazione, quel sibili di treno.
Mi mancano treni e stazioni, insomma.
I viaggi no, quelli ci sono ancora.
Non m’importa la meta, m’importa fermarmi di notte in un autogrill in autostrada, dopo aver guidato. M’importa salire su un treno, la mattina all’alba dopo aver bevuto un caffé doppio, fumato e messo nello zaino un paio di libri, un bloc, una biro.
Ho nostalgia di un vecchio cinema, di una vecchia trattoria, di una vecchia stazione, anche di un’automobile….
Dei viaggi no: ricrescono come fiori
(E nella mia mente, chissà perché, vanno spesso a braccetto le nostalgie, i viaggi e anche i sogni, che però sono, i sogni, un altra grande libro con tanti capitoli: dall’amore, alla rabbia, alla voglia di…)