due settimane fa ero qui.
a ripensarmi ragazzino, magari con un libro di Salgari o Verne, o Dumas; e a ripensare a Barone, il mio primo cane; lo vidi per la prima volta qui, a venti chilometri da Cortona, nel 1991.
nostalgia canaglia, insomma.
(la quarta foto, la seconda a destra, in basso, è stata scattata dall’interno della casa, dove, da bambino, ascoltavo i racconti di povertà, caccia, malìe…).
(mi spiace non aver fotografato un bel cavallo, che bighellonava e si faceva i fatti suoi).
E’ in questa casa che ho ascoltato i racconti dell’Angiola.
Angiola, ti ricordi che, credo nel 1956, un prete prima mise incinta una donna e poi l’ammazzò, cercando di far credere che fosse annegata in un rio, e ti ricordi Angiola che ci fecero una canzone… Chi la gettò la donna sul rio / fu don Amilcare figlio di Dio…
E certo che mi ricordo…
Salgari, Verne, Dumas. Il primo libro che lessi veramente fu “Viaggio al centro della terra”. Letture condivise, Remo. Amarcord. Libri che ti aprivano vasti orizzonti. Oggi vedo i ragazzini alle prese con prodotti seriali tipo “Geronimo Stilton” e mi prende la tristezza. Ma forse incappo nel consueto cliché di chi ha qualche anno sulle spalle: “Non ci sono più i libri di una volta”.
8-)