Questo è una sorta di post-confessione, che mi garba poco scrivere ma ho deciso di scrivere lo stesso.
Perché si scrive. Perché dentro arriva qualcosa di forte, che o ti sconquassa oppure lo domini scrivendo.
La donna che parlava con i morti, casa editrice Newton Compton, 4000 copie la prima edizione, poi una ristampa di 1500. E giudizi contrastanti: Anna Antichi, la protagonista, a tanti non piace (e da allora ho capito che i libri piacciono di più se hanno protagonisti che ammiccano. Gli imperfetti non vanno di moda).
Comunque.
La storia della donna che parlava con i morti ha due punti fermi e veri.
La donna che parla con i morti esiste davvero.
Ed esiste una moneta…
Io la storia ce l’avevo in mente prima di aver conosciuto la donna che parlava coi morti.
Prima che arrivasse la storia della moneta.
Allora, io sono superstizioso. Tanto. Evito i gatti neri, e se c’è un carro funebre mi tocco.
Avevo un rituale. Se vedevo una momentina la dovevo raccogliere: ché mi avrebbe portato fortuna.
Nell’agosto del 2005 muore mio fratello. Cade giù, dal quarto piano eccetera. Mi sentii responsabile eccetera.
Era successa una cosa quella sera, prima che lui morisse. Avevo visto una monetina e non l’avevo raccolta. A che mi serviva? Ero stato nominato direttore del giornale La Sesia, presto sarebbero usciti due miei libri (due in un anno solo).
La faccio breve. La donna che parlava con i morti (non mi faccio nessuna pubblicità, è fuori catalogo) è un giallo con un assassino: il senso di colpa.
Anna Antichi è la protagonista. Non ha nulla di me. Non le cucio addosso il mio senso di colpa. Ne invento un altro. Si sente in colpa perché quando suo padre muore lei sta festeggiando con gli amici il buon esisto di un esame. E lei a suo padre, che era malato di cuore, era legatissima…
Chi ha studiato psicologia lo sa. Le persone aggressive hanno problemi con se stessi. Anna, infatti, è aggressiva. E dice parolacce. E questo a parecchi non è piaciuto, ma se non l’avessi “disegnata” così non mi sarebbe parsa vera.
Poi c’è la moneta, che è al centro del giallo, e poi c’è la donna che parlava e parla coi morti.
Anna Antichi è anche la protagonista di Vegan, le città di dio (questa invece è pubblicità, il libro si trova ancora), ma, torno a dire, la molla che mi fece scrivere La donna che parla con i morti fu il senso di colpa. L’avrei scritto lo stesso quel libro: ma senza la moneta, senza le fitte atroci che prova un altro protagonista del libro, lui lacerato, distrutto dai sensi di colpa.
Adesso comunque ho di nuovo un borsellino. Dal 2005 a oggi ho circa 5 euro. Tre monete da un euro, una da 50 centesimi, 5 da 10, e tante, annerite, sporche, da 2 o 1 centesimo. Le monete ripudiate.